Reddito d’inclusione: serve un Piano regionale di contrasto alla povertà (1)

Milano –  Il Reddito di inclusione interesserà, si stima, circa 18mila famiglie lombarde e contrasterà effettivamente la povertà solo se adeguatamente supportato. A partire da risorse regionali dedicate, aggiuntive al finanziamento nazionale, per sostenere l’utilizzo della misura e più efficacemente rispondere ai bisogni di persone e di famiglie che vivono in Lombardia e si trovano in condizione di grave deprivazione economica e sociale. E’ quanto emerso questa mattina nel corso del convegno “Il contrasto alla povertà in Lombardia”, organizzato da Acli Lombardia, Actionaid, Aggiornamenti Sociali, Anci Lombardia, Azione Cattolica di Lombardia, Banco Alimentare Lombardia, Caritas Lombardia, Cisl Lombardia, Cgil Lombardia, Confcooperative Lombardia, Inps Lombardia, Società San Vincenzo de Paoli Lombardia, Uil Milano e Lombardia. In vigore dal 1° dicembre, perché il ReI possa risultare efficace, occorre un importante investimento sulle infrastrutture dei servizi del territorio, di pari passo con un’effettiva interazione tra le diverse politiche sociali, sanitarie, del lavoro, della formazione e abitative, così come attraverso una reale collaborazione tra i diversi soggetti istituzionali, regione, comuni, l’Inps, e tra questi e i soggetti del terzo settore e ed i rappresentanti del mondo del lavoro. In considerazione degli impegni che derivano dall’attuazione del Rei in Lombardia, sindacati e  associazioni e cooperative auspicano un confronto con la Regione per la definizione del Piano regionale di contrasto alla povertà, ai fini della individuazione delle misure di rafforzamento del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, e delle modalità di collaborazione e di cooperazione tra servizi sociali, enti, pubblici e del privato sociale, per l’inserimento lavorativo, l’istruzione, la formazione le politiche abitative e la salute. Punto di partenza del confronto sulle strategie per un’efficace inclusione sociale i risultati del monitoraggio lombardo dell’attuazione del Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva, a poco più di un anno dall’avvio su tutto il territorio. La misura di contrasto alla povertà ha coinvolto 91 aggregazioni di Comuni per la gestione dei servizi sociali (ambiti) su 98, vale a dire il 93% del territorio, e interessato 11.167 cittadini lombardi, su 26.657 che hanno presentato domanda. L’esperienza del Sia ha evidenziato alcuni elementi di fragilità e difficoltà di gestione dei servizi sociali territoriali, a partire dalla carenza di risorse umane dedicate: sono poco meno di 2.000 gli assistenti sociali che operano nei 1.523 comuni in Lombardia. Un numero limitato, rispetto ai potenziali beneficiari del Rei, stimati in 18mila nuclei familiari.