Formazione: aperto a Verona JOBeOrienta

Verona – Prima giornata, oggi alla Fiera di Verona, per la 27esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in Fiera (fino a sabato 2 dicembre). Promossa da VeronaFiere e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la tre giorni veronese vede un’ampia rassegna espositiva (oltre 500 realtà), ma anche un programma intenso di dibattiti, convegni e seminari (più di 200 appuntamenti). Quest’anno al centro del salone il tema “Orientarsi all’innovazione per costruire futuro”, per evidenziare la necessità di saldare forti alleanze tra scuola e lavoro, allineando la formazione con i profondi cambiamenti del mondo economico-produttivo e della società, ma pure sollecitando nei giovani la predisposizione all’apprendimento continuo. A dare il benvenuto ufficiale a studenti, docenti e operatori del settore intervenuti oggi alla manifestazione, Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: “Con JOB&Orienta, 27 edizioni fa, abbiamo posato i primi mattoni del ponte tra scuola e mondo del lavoro, tra chi istruisce e chi produce, con l’obiettivo di avvicinare questi due mondi e di facilitarne il dialogo. Dopo quasi dieci anni di pesantissima crisi economica – ha aggiunto Danese – è sempre più forte l’urgenza di agganciare i segnali della ripresa e recuperare i livelli occupazionali. Formazione e orientamento professionale costituiscono tra gli strumenti più efficaci per affrontare questo momento di cambiamento”. Già da questa prima giornata numerosissime al salone le presenze di operatori e studenti. Per questi ultimi l’Ufficio scolastico regionale ha predisposto uno strumento di orientamento per favorire una visita efficace a JOB&Orienta. Così spiega il direttore generale Daniela Beltrame: “quest’anno abbiamo deciso di accompagnare i ragazzi a JOB&Orienta con uno strumento utile: un questionario per aiutarli a focalizzare quali siano i loro interessi e i loro bisogni, da cui è nato poi un monitoraggio. E proprio da questa guida nascerà dunque un dialogo in classe per fare in modo che i ragazzi parlino con i professori del proprio orientamento scolastico”.