Taxi: lettera delle organizzazioni dei tassisti a Delrio

Milano – Con una lunga lettera al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, Pietro Gagliardi, delegato per il settore taxi dell’Unione Artigiani, illustra le proposte e la posizione dei tassisti che li hanno spinti ad una giornata nazionale di sciopero. “Le nostre valutazioni – scrive Gagliardi – partono dalla conferma dei principi cardine dell’attuale Legge quadro che regolamenta i settori taxi e Ncc, al netto delle ultime variazioni introdotte dalla legge 22 maggio 2010 n. 73. A nostro avviso per attualizzare una nuova legge quadro del servizio, pur introducendo e rispondendo a quanto disposto dalla delega ottenuta, non si deve prescindere dalle condizioni fondanti dell’attuale legge 21/92”. Sul servizio di noleggio con conducente “deve essere un servizio pubblico ad offerta differenziata con contingentamento delle autorizzazioni; continuare a riferirsi al livello comunale o introdurre ambiti territoriali più ampi”. “Gli ambiti operativi del servizio devono essere definiti dalle regioni rispetto ai fabbisogni dei comuni, al fine di garantire maggiore efficienza nella fornitura dei servizi. La possibile revisione degli ambiti operativi dovrà essere compensata da un sistema certo di verifiche, controlli e sanzioni per tutti coloro che dovessero risultare inadempienti, attraverso sistemi certi ed efficaci come quelli telematici. Le Competenze autorizzative “devono restare comunali, ma con operatività nel territorio determinato dalla Regione, pertanto i titoli autorizzativi devono essere emessi, su delega della regione, dagli enti locali”. I tassisti hanno formulato al ministro Delrio una serie di proposte che fanno riferimento alla forma giuridica del servizio, agli elementi che lo qualificano, alla cumulabilità delle licenze, all’ipotesi contratto di servizio. Sulle piattaforme tecnologiche di intermediazione, i tassisti sono certi che “occorra definire le modalità in cui le possano operare, evitando che le medesime realizzino le condizioni in cui la competitività commerciale sia prodotta a spese dell’abbattimento del costo della manodopera ed il cui obiettivo sia quello di costituire oligopoli privatistici mediante la sistematica disarticolazione del TPnL”.