Carceri: Fp Cgil Lombardia, in attesa della legge che tutela i detenuti

Milano – Leggiamo con speranza e soddisfazione – si legge in una nota della Fp Cgil Lombardia – la coraggiosa presa di posizione della Regione Lombardia attraverso la legge per la tutela delle persone detenute in carcere, che si pone l’obiettivo del recupero dei detenuti attraverso il reinserimento lavorativo, la cura degli aspetti sanitari, progetti di giustizia riparativa, la presenza del garante regionale e lo stanziamento di 1 milione di euro per il 2017. La speranza però finora si è infranta sulle promesse mai mantenute, sulla mancata previsione di fondi nella legge Finanziaria nazionale e su progetti altisonanti ma senza gambe su cui camminare, ovvero quelle delle operatrici e degli operatori. “I numeri alla base della norma sono reali, anche se approssimati: 8000 detenuti di cui 5000 definitivi, 14.000 sul territorio in esecuzione alternativa al carcere. Chi si occupa di seguire, con legittimazione concorsuale, da dipendente dello stato, gli aspetti della vita di ogni detenuto è in numero esiguo (circa 100 assistenti sociali sul territorio e 100 educatori in carcere e 40 contabili) e svolge spesso anche le incombenze burocratiche di pertinenza di altre figure professionali, del tutto assenti e spesso sostituite da personale di polizia penitenziaria – afferma Barbara Campagna, coordinatrice regionale Fp Cgil Lombardia -. L’intervento di controllo di polizia, senza un corrispettivo di intervento sociale di rete, rischia il fallimento del reinserimento in società e della riduzione della recidiva che la legge regionale si pone. Aspettiamo con la residua fiducia rimasta ma senza più speranza, che torni la voce dell’Istituzione sul penitenziario, così come richiesto a livello nazionale unitario proprio ieri al ministro Orlando”. La nostra Regione è la più sofferente in Italia in termini di numeri. E potrebbe fare la differenza se, alle promesse, seguissero fatti concreti. Vedremo.