Ius soli: Cgil e Flc, campagna docenti è prova di civiltà e cittadinanza

Bumbi giocano con i soccorritori nella parte dedicata alle donne ed ai bambini sulla nave 'Bergamini', arrivata al porto mercantile di Taranto con a bordo altri 294 migranti di nazionalità eritrea salvati nei giorni scorsi nell'ambito dell'operazione 'Mare nostrum', 11 giugno 2014. Si tratta del terzo sbarco in tre giorni nel capoluogo ionico. ANSA / RENATO INGENITO

Roma – “Un’importante iniziativa di sensibilizzazione e promozione di cittadinanza attiva, a dimostrazione dell’esistenza di un Paese che, rispetto alla necessità di promuovere processi d’integrazione, dà prova di maggior responsabilità rispetto a chi invece dovrebbe avallarli”. Così in una nota congiunta il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra e il segretario generale Flc Cgil Francesco Sinopoli commentano la campagna di mobilitazione promossa in questi giorni da ‘Insegnanti per la cittadinanza’ a favore dello Ius soli. Secondo i due dirigenti sindacali “il nostro Parlamento si trova in colpevole ritardo, poichè ancora oggi non trova il tempo e la volontà politica di deliberare una legge che dovrebbe sancire il principio secondo il quale chi nasce e cresce in Italia è italiano. Solo così – aggiungono – verrebbe riconosciuta la ricchezza interculturale dell’Italia di oggi, unico antidoto alle preoccupanti derive razziste e di odio”. “Il nostro Paese vive un paradosso inaccettabile – sottolineano Massafra e Sinopoli – più di 800mila studenti figli di immigrati, nati in Italia, condividono lingua e tradizioni italiane eppure per la nostra legge non sono italiani e non lo saranno prima dei 18 anni”. “Per questo – conclude la nota congiunta – continueremo a sostenere e promuovere tutte quelle iniziative per sollecitare la nostra classe politica a varare subito il disegno di legge sulla cittadinanza, bloccato al Senato da più di due anni”.