Camusso (Cgil): prospettiva e futuro per tutti

Lecce – L’intervista al segretario generale Susanna Camusso in piazza S.Oronzo è cominciata con una domanda dell’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli (“ti darò del tu, visto che ci conosciamo da tanti anni”) sull’aumento vertiginoso delle morti sul lavoro. “La notizia di un aumento degli infortuni sul lavoro nel 2017 è un dato drammatico, che bisogna provare ad analizzare a fondo – ha detto la leader della Cgil – Molti degli infortuni – tre al giorno quest’anno – sono la ripetizione dei una storia infinita. Non sono frutto di eventi imprevedibili, ma sono l’effetto di un abbassamento generalizzato della soglia di sicurezza. Dietro queste morti, infatti, c’è un fenomeno diffuso, la precarizzazione del lavoro. È su questo che bisogna lavorare: sulla qualità dell’impiego”. L’intervista ha poi spaziato su tutti i campi e i temi di maggiore attualità,  avendo sempre come filo conduttore la necessità di rilanciare la battaglia contro gli egoismi e le tante divisioni del Paese.  E’ sempre più urgente mettere in campo politiche che rispondano all’interesse generale. “A differenza di molti movimenti politici – ha detto Susanna Camusso – noi continuiamo a sentire il bisogno di un sindacato confederale che rappresenti tutti, attraverso una sintesi. La sinistra non sente più il bisogno di fare questa sintesi e quindi non dà più speranza alle persone. È invece questo il momento di avere una posizione per dare speranza. La nostra Carta dei diritti è proprio questo: una prospettiva per tutti nel futuro”. E ovviamente, nella costruzione di un futuro diverso è necessario dare una risposta subito alle tante emergenze, a partire appunto dalla sicurezza sul lavoro. Ma anche dagli ammortizzatori sociali: “Da maggio 2018, scadranno gli ammortizzatori sociali in molte grandi aziende di questo paese. Il rischio di licenziamenti di massa è grande”. È questo quindi, uno dei temi che “andrebbero affrontati subito”. Perché i processi di trasformazione di questi gruppi “sono importanti e non sono ancora finiti, e ora non abbiamo gli strumenti necessari per governarli”. Il segretario generale ha fatto in particolare l’esempio della Bosh, un caso che è emblematico di quello che sta succedendo. Bisogna intervenire subito e cambiare le politiche del lavoro. Il Jobs Act è stato un fallimento costato troppo. L’85 per cento dei posti di lavoro creati sono a termine. E per questo sono stati spesi 18 miliardi. Sugli 80 euro Camusso ha ricordato che sono stati dati solo a una parte dei lavoratori e non a quelli che hanno le retribuzioni più basse. Così come sono stati gestiti appaiono perfino un ostacolo all’aumento delle retribuzioni e al rinnovo dei contratti. Anche sulla flat tax, Susanna Camusso ha detto che si tratta di un grave errore, un’altra grande ingiustizia.