Bergamo – Tutti i Comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti (ma anche quelli inferiori che non abbiano votato in Consiglio la richiesta di proroga al 2018) sono alle prese con una nuova grana: l’approvazione del Bilancio Consolidato. Si allunga sempre di più, e spesso in maniera scoordinata e a tratti sconclusionata, la lista di richieste ed adempimenti con cui il Governo di Roma schiaccia e soffoca l’azione amministrativa dei municipi italiani. Quello del Bilancio Consolidato è il classico caso di specie, ennesima riprova di una azione legislativa scoordinata e in continua rincorsa. La scadenza di approvazione del consolidato è al 30 settembre 2017, nonostante la proroga dell’approvazione del Conto Economico sia slittata al 31 luglio 2017. Questo slittamento ha comportato un trascinamento in avanti di tutte le scadenze legate e indispensabili all’approvazione del Consolidato, lasciando di fatto una manciata di giorni agli uffici per redigere i documenti. A questo punto, come sempre accade in Italia, è partita la corsa disperata al rispetto della scadenza, costringendo molte realtà ad un lavoro approssimativo, fatto di fretta e furia, talvolta privo dei dati che alcune realtà non forniscono in tempo. Da qui la richiesta, da parte di Co.Nord, di rivedere la
scadenza del 30 settembre 2017, per serietà rispetto al lavoro che i Comuni sono chiamati a svolgere. È Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia e vice presidente di Co.Nord, il primo a sollevare il grido d’allarme: “in materia di bilancio consolidato, molti uffici comunali sono ad oggi impreparati, poiché la materia è poco chiara soprattutto in merito alle partecipate, i tempi ristretti e tante amministrazioni si stanno affidando a società esterne. Chiediamo a gran voce una proroga di almeno 60 giorni”. Una proroga che non vuole essere come un «favore» ai ritardatari, ma che al contrario sarebbe un segnale di serietà rispetto ai modi con cui si vuole affrontare una questione molto importante e delicata.
