Cgil e Arci: l’antidoto sociale a corruzione e mafia

Milano – Una riflessione sul ruolo e il carattere delle iniziative che l’Arci e il movimento che pratica l’antimafia sociale devono mettere in campo, alla luce delle modifiche intervenute negli ultimi anni nelle modalità di azione delle mafie, ormai radicate non solo al Sud ma anche nel resto d’Italia: questi i temi che cercheremo di approfondire insieme ai tanti ospiti nel convegno che si terrà a Milano sabato 23 settembre. Indagheremo anche i rapporti tra mafie, corruzione e politica, presentando proposte per diversificare e adeguare il nostro intervento anche in questo settore. Nella mattinata, dopo il saluto dell’Amministrazione comunale e del presidente di Arci Milano Nicola Licci, si terrà la prima sessione coordinata da Massimo Cortesi, presidente Arci Lombardia. La relazione introduttiva sarà tenuta da Salvo Lipari, coordinatore per l’Arci nazionale del settore di lavoro ‘Lotta alle mafie e alla corruzione’. Verrà poi presentata la seconda edizione di Appunti di antimafia. Storia della ‘ndrangheta, a cura degli autori Francesco Filippi e Dominella Trunfio. Alle 12 è previsto l’intervento di Nando Dalla Chiesa, docente universitario e presidente onorario di Libera. Chiuderà la prima sessione l’onorevole Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafie. I lavori riprenderanno alle 14.30 con la Tavola Rotonda “Un nuovo concetto di legalità democratica: esperienze a confronto”. Parteciperanno Antonio Calabrò, giornalista, scrittore, responsabile Cultura di Confindustria; Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci; Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil; Davide Pati, responsabile nazionale Libera settore beni confiscati; Pierpaolo Romani, coordinatore Avviso Pubblico. Modera Cesare Giuzzi del Corriere della Sera. Durante la giornata verranno presentate alcune esperienze di antimafia sociale dell’Arci (gestione sociale dei beni confiscati, campi della legalità, progetto Icaro, workshop fotografici svolti durante i campi).