Galleria: 150 anni di storia a peso d’oro

Milano – E’ il quotidiano la Repubblica a fare i conti in tasca alla Galleria di Milano. La cassaforte del Comune di Milano ha 150 anni e si estende per 59mila quadrati e 149 vetrine. La chiamavano il ‘Salotto’. Ma ormai la Galleria Vittorio Emanuele è diventata sempre più tempio del lusso e attrazione per un esercito globale che continua a calpestare i mosaici dei pavimenti riportati a lucido per l’Expo del 2015. Un “simbolo” che molti sono disposti a pagare a peso d’oro. Basterebbero le cifre dell’ultimo bando lanciato dal Comune: 80 metri quadrati sul mercato con una base d’asta di 116.500 euro all’anno. Alla fine ha vinto la gara un marchio di preziosi con un’offerta di 351mila euro. Tre volte tanto. B turn over delle insegne nel cuore della città ha fatto quasi quadruplicare in dieci anni il valore degli incassi per il Comune. In dieci anni incassi quadruplicati, una miniera d’oro per il Comune. Nel 2007 nelle casse pubbliche entravano 8 milioni all’anno. Poi Affittopoli cambiò tutto: oggi il “Salotto” frutta 30 milioni. E pazienza se crescono anche i ricorsi al Tar, le battaglie legali di chi perde un posto al sole, o le polemiche per l’anima venduta ai grandi marchi della moda: “Non c’è solo il lusso — è la replica dell’assessore al bilancio — ma anche librerie, indirizzi culturali, attività storiche. E l’idea certamente è farne sempre pia uno spazio vivo anche di sera”.