Airbnb, Homeway e Fiaip: stop alla cedolare secca

Milano – Airbnb, Homeway e tutti gli agenti immobiliari associati alla Fiaip hanno deciso di dare buca al Fisco definendo “inapplicabili” le norme che introducono la cedolare secca del 21% sugli affitti brevi. Il risultato è che alla scadenza di lunedì scorso nessuno di loro ha versato un euro di tasse mettendo a rischio gli 80 milioni di euro di extragettito previsti per quest’ anno e destinati a salire a 140 il prossimo. Lo scrive la Stampa. Airbnb non spiega se anche il prossimo 16 agosto si comporterà allo stesso modo, di certo anche a luglio tutti i proprietari che utilizzano questa piattaforma, gli “host”, si sono visti liquidare l’ intero importo degli affitti, senza trattenute. “Posizione inqualificabile e inammissibile – protesta Federalberghi -. Un conto è chiedere qualche giorno per mettersi in regola, ma se invece questa è una dichiarazione di guerra allo Stato ci aspettiamo che lo Stato risponda nell’ unico modo possibile: un accertamento urgente per stanare gli evasori e sanzionarli in modo esemplare”. La questione però non investe solo un gigante come Airbnb, che in Italia opera con ben 120 mila host e visti i tempi tanto ristretti non era in grado di raccogliere tutti i dati fiscali richiesti dalla nuova legge, ma interessa anche gli agenti immobiliari, 42 mila solo quelli associati alla Fiaip. “Serve più tempo e bisogna disporre di indicazioni chiare», sostenevano Airbnb, Homeway e Fiaip in un comunicato diffuso lunedì sera. Lamentando in particolare il ritardo con cui ll’ Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni operative («sono arrivate appena due giorni lavorativi dalla prima scadenza del primo pagamento») e l’ assenza dei «chiarimenti auspicati”. “Ora – conclude la nota a tre – confidiamo che si possa aprire un confronto serio su accordi caso per caso, nel rispetto delle diversità del mercato e degli operatori, a beneficio di chi ospita, chi viaggia e del settore turistico nel suo complesso2.