Casa: sindacati confederali e inquilini: cambiare Regolamento regionale (2)

Milano – Il nuovo Regolamento regionale invece di garantire facilità di accesso alla casa popolare alle famiglie con più grave svantaggio, introduce un limite del 20% di assegnazioni per le famiglie indigenti che, in ogni caso, dovranno obbligatoriamente essere seguite dai Servizi Sociali comunali. Oltre al requisito dei 5 anni di residenza in Lombardia per potere presentare la domanda, nel nuovo Regolamento i punteggi specifici riferiti alla durata della residenza sul territorio regionale e comunale hanno un peso particolarmente rilevante, poiché tra loro cumulabili, e possono arrivare a pesare per più del 50% all’interno del punteggio complessivo. Il nuovo Regolamento poi cancella la riserva per “l’emergenza abitativa”, l’unico strumento utile per potere provare ad intervenire preventivamente sulle situazioni familiari più in difficoltà (anziani, minori, invalidi…) per le quali si presenta un evento straordinario, attraverso l’offerta di un alloggio popolare in deroga alla graduatoria. Il nuovo sistema di accesso e i suoi relativi passaggi verrà gestito da una Piattaforma informatica della quale, allo stato attuale, non si sa praticamente nulla, neppure lo stato della sua realizzazione o se esiste un “ambiente” sul quale compiere i necessari test di funzionamento e di efficacia del sistema. Una norma del Regolamento affida il provvedimento di assegnazione ed i provvedimenti estintivi dell’assegnazione al soggetto proprietario dell’alloggio, sottraendone la competenza e la titolarità esclusiva al Comune, invece prevista dalla normativa generale di origine statale sulla Pubblica Amministrazione. I sindacati confederali e degli inquilini in Commissione hanno ribadito le loro posizioni per chiedere modifiche sostanziali al testo approvato dalla Giunta Regionale, con particolare riferimento ai contenuti discriminatori e agli aspetti più critici sul piano dei diritti e della tutela sociale e/o con profili di dubbia legittimità. Chiedono che venga sollecitato e convocato immediatamente un Tavolo tecnico e informativo sulla realizzazione della Piattaforma informatica e per la valutazione dei risultati della sperimentazione che avrà luogo nei prossimi mesi. Subito dopo l’estate i sindacati avvieranno un intervento capillare su tutti i Comuni lombardi, in particolare sui sindaci dei capoluoghi, per sollecitare un loro intervento e una presa di posizione che chieda la modifica sia del Regolamento per gli accessi, sia della Legge 16/2016 nel senso delle proposte sindacali.