Unione Artigiani: crisi Italia-Austria, preoccupazione per rapporti economici

Milano – Le relazioni politiche tra Italia e Austria sino ad oggi eccellenti, potrebbero risentire presto della crisi maturata in queste ore dopo il rafforzamento della presenza militare austriaca ai confini, supportata da mezzi corazzati, al fine di impedire il transito di migranti extraeuropei. Circostanza che ha indotto il nostro Governo a convocare d’urgenza l’ambasciatore di Vienna. “Auspichiamo che alle tensioni politiche non seguano anche ripercussioni nei rapporti economici fra i due Paesi – spiega il segretario generale dell’Unione Artigiani di Milano, Marco Accornero -. A preoccupare, in particolare, una bilancia commerciale che nel 2016 ha visto l’Italia svoltare in positivo per 1,6 milioni di euro, mentre sul fronte artigiano si registrano solo sei imprese con titolare un austriaco tra l’Area Metropolitana Milanese e la Brianza”. Secondo i dati di Statistik Austria relativi al 2016, l’Italia si conferma il 2° partner commerciale dell’Austria, dopo la Germania, come Paese fornitore, con una quota di mercato sul totale dell’import austriaco pari al 6,2%. Quale Paese acquirente l’Italia risulta attualmente al terzo posto, dopo Germania e Stati Uniti, con una quota sul totale dell’export austriaco del 6,4% nel 2016. In seguito al forte aumento tanto delle importazioni quanto delle esportazioni austriache dopo la crisi del 2009, il commercio estero tra i due paesi è di nuovo diminuito negli anni 2012-2013 a causa della crisi economica in Italia. Nel 2014 invece è stato registrato un aumento leggero tanto delle importazioni quanto delle esportazioni austriache dello 0,3% e 0,1% rispettivamente, tendenza confermatasi anche nel 2015 (+2% e +0,4%) e 2016 (+2,2% e +1,5%). Per l’Austria il saldo commerciale verso l’Italia, che tradizionalmente era stato quasi sempre negativo, è diventato per la prima volta positivo nel 1999. Alla base di tale inversione di tendenza vi è stata l’accresciuta competitività acquisita dalle merci austriache a seguito dell’adozione della moneta unica (con conseguente eliminazione delle oscillazioni di cambio in seguito all’introduzione dell’Euro) e la sostenuta domanda italiana. Dal 2008 però il saldo negativo per l’Italia si è ridotto fortemente e nel 2016 è stato registrato un leggero saldo positivo per l’Italia di 1,6 milioni di Euro (dati provvisori di Statistik Austria). “Le forniture italiane risultano piuttosto diversificate–- spiega Accornero – e annoverano al primo posto la categoria dei macchinari e degli autoveicoli e loro parti, che nel 2016 rappresentava il 32% del totale degli acquisti austriaci. Seguono i semilavorati (22%), gli altri prodotti finiti (arredamento, abbigliamento, scarpe ecc.) con il 14%, di cui molti riconducibili all’artigianato lombardo e del nord Italia in genere, i prodotti chimici e i prodotti agro-alimentari che entrambi incidono per il 12% sul totale dell’import austriaco dall’Italia”.”