Anci: migranti, Castelnuovo, rischio rottura rapporto di fiducia

Milano – “Ciò che sta accadendo a Castelnuovo Bocca d’Adda contraddice l’accordo che, come Anci, abbiamo sviluppato e diffuso per condividere con i Comuni e il Governo il percorso di adesione al sistema Sprar e garantire un’accoglienza diffusa ed equa dei migranti. Se il Prefetto invierà nella Comunità lodigiana ulteriori profughi rispetto a quelli già ospitati, significherà rompere il rapporto di fiducia instaurato e smantellare il lavoro certosino che abbiamo portato avanti per costruire un sistema di accoglienza nei territori. E’ normale quindi che un sindaco, a seguito di una decisione simile, si senta abbandonato e tradito, perchè questo non è l’atteggiamento che ci si aspetta dalle Istituzioni. Come Anci Lombardia chiediamo il rispetto degli accordi presi e l’applicazione della clausola di salvaguardia come prevista dall’intesa col Governo”. Così si è espressa Federica Bernardi, vicepresidente di Anci Lombardia in merito al caso del Comune di Castelnuovo Bocca d’Adda (Lo), che conta 1650 abitanti e ospita 12 richiedenti asilo. Nel centro, che recentemente ha aderito al sistema Sprar per continuare un progetto di accoglienza sostenibile e assicurare il rispetto della clausola di salvaguardia che evita nuovi invii di profughi, la Prefettura di Lodi ha deciso di inviare ulteriori 18 migranti, portando così il loro numero a una quota difficile da gestire. Il sindaco di Castelnuovo Bocca d’Adda, Marcello Schiavi, ha sottolineato che “dopo due anni di lavoro difficili, dove ci siamo impegnati per fare accettare la presenza di migranti in una piccola comunità e riuscendo a darle un valore positivo per il territorio, la decisione del Prefetto di stipare 18 persone in un appartamento di circa 150 metri quadrati, in barba a ogni accordo stipulato col Governo, non è accettabile. Se così fosse sono pronto a dimettermi, perchè non crederei più nelle Istituzioni. Chiedo quindi che venga rispettata la clausola di salvaguardia garantita dall’accordo con il Governo”.