Zootecnia: tagli, lettera di Fava (Lombardia) a Martina

Milano – “Una sollecita convocazione di una Cpa dedicata all’argomento, chiamata a esprimersi su un nuovo programma di controlli funzionali 2017 predisposto dal ministero, nella denegata ipotesi in cui non si giungesse al ripristino dell’originaria dotazione”. Lo ha chiesto ieri l’assessore di Regione Lombardia all’Agricoltura Gianni Fava in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, al presidente della Commissione Politiche
agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni Leonardo Di Gioia e agli assessori delle Regioni e Province Autonome. Nella lettera, Fava ricorda come “lo scorso 20 aprile la Commissione Politiche agricole abbia proceduto ad esaminare, sancendo la mancata intesa, il programma 2017 inviato dal Mipaaf in data 15 marzo. E’ stato dunque sottoposto alla Commissione un documento che nei contenuti finanziari risultava gia’ non veritiero, senza che di questa circostanza ne sia stata data comunicazione”.La decurtazione da 22,5 milioni a 7 milioni di euro, ricostruisce cronologicamente l’assessore lombardo, “trae origine da una intesa formalizzata in data 23 febbraio in sede di Conferenza Stato-Regioni”. “Dal 23 febbraio, data in cui si e’ conosciuta la decisione dl ministero che, con 10 miliardi di tagli lineari, ha imposto alle Regioni la riduzione del 72% di tutti i capitoli di spesa – afferma oggi Fava – altri ministri ed altri coordinatori si sono impegnati per ripristinare i fondi attraverso diverse modalita’ di finanziamento, vedi l’esempio sul reintegro dei fondi del Welfare ad opera del ministro Poletti”. “La missiva che comunica alle Regioni la riduzione del fondo e’ datata 20 giugno (comunque 4 mesi dopo) ed e’ stata inviata alle Regioni intorno alle 13:30 del giorno 21, cioe’ qualche minuto dopo la fine dell’incontro che si e’ tenuto al ministero delle Politiche agricole e nell’ambito del quale nessuno ha fatto cenno alla questione”. Per l’assessore lombardo “e’ evidente il dolo, in quanto Martina e Di Gioia sapevano dei contenuti devastanti di questa modifica e hanno ritenuto non fosse utile affrontare il tema in un incontro al quale partecipavano tutti gli assessori all’Agricoltura del paese. Metodi, tempi e circostanze ci inducono a pensare che esistano due ipotesi. “Mi auguro – auspica l’assessore lombardo – che Di Gioia abbia la dignita’ di rimettere il mandato da coordinatore, assumendosi le responsabilita’ di aver causato un danno enorme non solo al sistema allevatoriale, ma anche alla credibilita’ del sistema delle Regioni. Purtroppo, questa e’ solo l’ultima di una serie di episodi che confermano l’inadeguatezza politica e strutturale di questo coordinamento e a pagarne le conseguenze, ancora una volta, saranno le amministrazioni, ostaggio di logiche partitiche lontane dai bisogni dei cittadini”. “Di Gioia – conclude Fava – compia un gesto di
dignita’ e se ne vada”.