Brianza: produzione, inizio promettente per gli artigiani (2)

Monza – “L’indagine sull’andamento dell’artigianato manifatturiero brianzolo relativa al primo trimestre 2017 evidenzia alcuni segnali positivi che non possiamo non leggere con fiducia, anche se vanno inseriti all’interno di un quadro generale che va commentato con una certa prudenza – ha dichiarato Gianni Barzaghi membro di giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza – Un elemento che ci fa sperare è sicuramente l’andamento degli ordini interni, che finalmente si risvegliano e vanno a tamponare l’arresto di quelli esteri. D’altro canto ci aspettiamo politiche a sostegno di occupazione e investimenti, elementi ancora troppo instabili per poter parlare di una crescita strutturale e duratura dell’intero comparto artigiano.” “L’analisi congiunturale relativa al primo trimestre dell’anno deve essere inserita all’interno di questioni strutturali che riguardano l’intero comparto – ha dichiarato Walter Mariani membro di giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza – Certo le performance positive di alcuni indicatori lasciano intravedere un cauto ottimismo tra gli artigiani brianzoli, ma bisogna fare i conti con il quadro complessivo, considerare le difficoltà nel mondo del lavoro, dove l’occupazione è ancora ferma. A questo si aggiungono gli ostacoli che riscontrano i giovani che, con coraggio, decidono di fare impresa e mettersi in proprio, ma non riescono a consolidare il proprio progetto dopo lo start up, a causa della pressione fiscale e della burocrazia. Su questi punti è necessario intervenire per garantire una crescita a lungo termine.” “Sono ancora evidenti anche in questo primo trimestre – ha commentato il consigliere della Camera di commercio di Monza e Brianza Sandro Mauri – i segnali che inducono alla prudenza gli artigiani della Brianza, a partire dagli ordini che ancora non mostrano segnali di consolidamento. Occorre ancora fare i conti con un andamento tutt’altro che stabile, costringendo le imprese a soffrire per i non rari episodi di mancanza di ordini, oltre agli improvvisi periodi di forte rallentamento della domanda. Mancano a tutt’oggi segnali che consentano di intraprendere strategie positive per affrontare in termini prospettici un possibile mercato in espansione. In queste condizioni risentono fortemente i fattori economici più legati allo sviluppo come l’occupazione e gli investimenti”.