Blue Wale: il primo fenomeno di massa di cyberbullismo

Milano – Quello che viene proposto come un gioco ora è diventato una psicosi. L’allarme sul Blue Whale, il gioco online che prevede una serie di prove, veri e propri riti autolesionistici, e che si chiude con il suicidio della vittima, è rimbalzato oggi al convegno promosso dal Corecom Lombardia, dedicato al cyberbullismo, sexting e web reputation. Decine i casi, di cui 4 segnalati a Milano, ora all’esame delle procure di tutta Italia su cui si stanno accendendo i fari di istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e mondo scolastico. Istituzioni, forze dell’ordine, mondo scolastico e associazioni stanno intensificando la loro azione, sia nel campo della formazione sia nella prevenzione. Tanti e appassionati gli interventi che si sono susseguiti nella fitta scaletta del convegno: dal Commissario Agcom, Antonio Martusciello, al Comandante provinciale dei Carabinieri, Canio Giuseppe La Gala, a Ciro Cascone, Procuratore del Tribunale per i minori di Milano che ha lanciato la proposta della creazione di un’Agenzia di coordinamento sul cyber bullismo, a Lisa Di Berardino, Vice Questore Aggiunto alla Polizia di Stato. E di cyberbullismo si parla sempre di più. E forse proprio grazie all’azione combinata di tutti i soggetti è aumentata anche la sensibilità al fenomeno, che sempre più spesso viene denunciato. Secondo una ricerca condotta da Demoskopea per il Corecom Lombardia nel 2014, tra ragazzi dai 15 ai 24 anni, la percentuale di giovani internauti cyberbullizzati era dell’8% mentre il 25% conoscevano amici che si erano imbattuti in questo problema. Una successiva ricerca di Osscom Cattolica nel 2016, e che comprendeva ragazzi più giovani dagli 11 ai 18 anni, ha evidenziato come ben il 32% degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di atti nei 12 mesi precedenti, il 22% vittima di sexting.