Sindacati frontalieri: prematura firma accordo bilaterale

Varese – Con una nota i Consigli Sindacali Interregionali Ticino-Lombardia-Piemonte Lombardia-Grigioni respingono i contenuti dell’accordo bilaterale del 2015. “I CSIR Ticino-Lombardia-Piemonte e Lombardia-Grigioni, rappresentativi di oltre 70.000 lavoratori frontalieri, ribadiscono con decisione le criticità emerse durante l’iter di discussione e la convinzione dell’impraticabilità della ratifica di tali intese. Innanzitutto continuiamo ad essere in presenza di una serie di atti, in particolare da parte delle autorità ticinesi, che oltre ad appesantire il clima nelle relazioni transfrontaliere , denotano il chiaro obiettivo della messa in discussione degli accordi bilaterali per la parte relativa alla libera circolazione delle persone”. Rimangono insolute con seri disagi per i lavoratori e i pensionati coinvolti, e devono necessariamente essere risolte prima di ogni altra cosa, le questioni relative a: Tassazione del 2° pilastro ( riteniamo che per la sua natura specifica e per quanto fatto in Voluntary Disclosure non possa che essere fiscalmente omologato alle rendite AVS); Tassazione prepensionamenti (equiparabili alle rendite AVS); Tassazione rendite di invalidità e/o mala/e professionali (che per loro natura devono essere equiparate alla normativa prevista da INAIL in Italia e quindi esonerate da tassazione)”. Molte le criticità degli accordi sollevate dalle organizzazioni sindacali. “Oggi è inopportuna qualsiasi accelerazione sulla conclusione degli accordi bilaterali sulle tematiche fiscali, e riterremmo opportuno, anche alla luce di quanto sta avvenendo nelle zone di frontiera, la riapertura di un luogo di confronto con
le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei frontalieri”.