MECSPE: industria 4.0; sicurezza informatica ai primi posti

Parma – Rapporto tra imprese della meccanica e della subfornitura lombarde e Industria 4.0. Circa la metà (48,3%) degli imprenditori del territorio possiede una strategia e una visione d’insieme chiara sul proprio futuro come fabbrica intelligente e su come integrare le tecnologie 4.0 nei propri processi per ottimizzare la produzione. Si tratta di un comparto vitale che si è lasciato alle spalle la congiuntura negativa e che guarda con fiducia alle prospettive di sviluppo offerte dalla quarta rivoluzione industriale. Il 2016, per il 47,5% delle aziende, si è chiuso infatti con fatturati in crescita e più della metà (52,1%) prevede per il 2017 un ulteriore incremento. Una situazione che soddisfa gli imprenditori, con oltre sei su dieci (61%) ampiamente appagati dall’andamento attuale della propria azienda. È questa la fotografia delle imprese lombarde della meccanica e subfornitura scattata dall’Osservatorio MECSPE, realizzato da Senaf in occasione di MECSPE. “La Lombardia può essere considerata un territorio emblematico del nostro Paese per quanto riguarda la trasformazione dell’impresa in fabbrica digitale – spiega Emilio Bianchi, direttore di Senaf, la società che organizza MECSPE– La scommessa sul modello industriale 4.0 come parte fondamentale del Piano Calenda non deve essere solo un’opportunità da sfruttare per le aziende, ma soprattutto una sfida da cogliere. E i dati dell’Osservatorio MECSPE ci danno ragione.” Le aziende della Lombardia hanno quindi già avviato il processo di trasformazione verso l’industria 4.0, con investimenti che proseguiranno anche nel futuro: da un lato ben l’83,3% è disposto a investire nei prossimi anni parte del fatturato per rendere la propria azienda “intelligente”, con una quota variabile; dall’altro quasi 5 aziende su 10 (46,6%) dichiarano che nel 2017 usufruiranno delle agevolazioni previste dal Governo. La percezione di un’industria italiana basata sul manifatturiero 4.0 e sempre più digitalizzata è leggermente migliorata: convinto il 14,8% degli imprenditori, mentre oltre la metà (53,4%), pur confermando un “passo in avanti”, dichiara che ci vorrà ancora molto tempo. La sicurezza informatica (29,2%), la robotica (20,1%) e la meccatronica (19,4%) sono le nuove tecnologie o i processi innovativi già adottati dalle aziende. Seguono la simulazione (16%), il cloud computing (14,6%), l’Internet of things (13,9%) e la produzione additiva (11,8%). Quali sono invece i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione? Al primo posto troviamo il rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 42,9% delle aziende), seguito dalla mancanza di competenze interne adeguate (33,8%), da investimenti richiesti troppo alti (29,9%), dall’arretratezza delle imprese con cui si collabora (26%), dalla mancanza di un’infrastruttura tecnologia (24,7%), dall’assenza di una chiara visione del top management (20,8%) e da dubbi sulla sicurezza dati e possibilità di cyber attack (19,5%).