Istat: flessione del commercio estero extra Ue

Milano – A febbraio 2017, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali sono in contrazione, con una diminuzione più marcata per le esportazioni (-4,7%) che per le importazioni (-0,4%). La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione dei beni di consumo durevoli (+5,1%). L’energia (-17,0%) registra una contrazione molto più marcata della media, così come i beni strumentali (-9,0%) il cui calo risente di importanti vendite di mezzi di navigazione marittima nel mese precedente. Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta comunque ampiamente positiva (+4,9%) ed estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie. L’aumento delle vendite di energia sui mercati extra Ue è molto marcato (+35,1%). Nello stesso periodo si rileva una sostenuta espansione delle importazioni (+10,4%) particolarmente ampia per l’energia (+29,8%). A febbraio 2017 le esportazioni sono in aumento su base annua (+3,6%, che si amplia a +5,7% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). La crescita è ascrivibile per oltre la metà all’energia (+74,8%) e, in misura minore, ai beni di consumo non durevoli (+6,1%) e ai beni strumentali (+0,9%). Il surplus commerciale (+1.717 milioni) è inferiore a quello dello stesso mese del 2016 (+2.607 milioni). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (+4.488 milioni) è invece in lieve aumento rispetto a febbraio 2016 (+4.303 milioni). A febbraio 2017, rispetto allo stesso mese del 2016, le vendite di beni verso Cina (+31,6%), Russia (+25,6%), paesi MERCOSUR (+9,2%) e paesi ASEAN (+6,4%) aumentano in misura marcata. Gli Stati Uniti (+3,7%) conseguono invece un incremento più contenuto. Paesi OPEC (-20,6%) e Turchia (-9,3%) sono in forte flessione.