Sanità: nuovi criteri per la cura della fibrosi cistica

Milano – “Lo scorso ottobre ho incontrato le associazioni che si occupano di fibrosi cistica che mi avevano evidenziato alcune criticita’ tra cui la necessita’ di indirizzare al meglio le risorse. La delibera approvata oggi, condivisa con le associazioni, che definisce un nuovo modello organizzativo di gestione multi-professionale e multi-disciplinare per la presa in carico globale dei pazienti affetti da questa patologia, e’ la risposta concreta di Regione Lombardia all’impegno preso in quella occasione”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia in merito all’approvazione, oggi, in Giunta, della delibera ‘Approvazione delle Linee di indirizzo e criteri per l’organizzazione del Centro regionale specializzato di riferimento e per il Centro regionale di supporto per la fibrosi cistica’. “In Regione Lombardia – ha spiegato Gallera – presso il Centro regionale specializzato, che afferisce alla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e presso il Centro di supporto presso l’ASST Spedali Civili di Brescia, attivo dal 2003, curiamo 1.150 soggetti affetti da questa patologia. La delibera approvata oggi declina i criteri organizzativi fondamentali che i centri di cura lombardi devono soddisfare al fine di assicurare a questi pazienti i migliori standard di cura possibili. Questi criteri sono stati definiti con il prezioso contributo della Lega Italiana Fibrosi Cistica (LIFC) che svolge un ruolo di rappresentanza e tutela degli interessi dei soggetti affetti da fibrosi cistica”. “Con le linee di indirizzo approvate – ha sottolineato l’assessore – i Centri dovranno avvalersi di un team multiprofessionale e multidisciplinare di specialisti adeguatamente formati e con specifica esperienza per gestire in modo ottimale il percorso di cura del paziente con FC avendo a riferimento gli aspetti dell’evolutivita’ della malattia tra eta’ pediatrica, eta’ adolescenziale ed eta’ adulta e i relativi bisogni assistenziali”. “I due Centri lombardi svolgeranno funzioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione,
orientamento e coordinamento delle attivita’ sanitarie, sociali, formative ed informative e, dove ne esistano le condizioni adeguate, di ricerca”.