Galleria: negozi in rivolta, ricorso al Tar

Milano – Quattro ricorsi al Tar, spiega il Corriere Della Sera. Due da parte del Salotto e due da parte del Gatto Rosso. Galleria Vittorio Emanuele sempre in fibrillazione. I titolari dei due locali messi a bando hanno chiesto al Tar di sospendere la gara per le nuove assegnazioni. Il motivo? Il bando (che si chiude il 20 febbraio) penalizzerebbe gli attuali affittuari rispetto ai possibili nuovi concorrenti. Soprattutto per quanto riguarda i punteggi attributi alla parte tecnica della gara (60 punti contro i 40 dell’offerta economica). “È assurdo — dicono in coro Andrea Lojacono (Gatto Rosso) e Diego Alloni (Il Salotto) che abbia lo stesso punteggio chi come noi manterrebbe il 100% del proprio personale e chi, subentrando, prometta di assumere, solo se vorrà fare nuovi assunzioni, il 50% del personale preesistente per un solo anno”. Stesso discorso per i 30 punti destinati alla garanzia di aprire tutti i giorni. “Basta mettere una crocetta, ma se poi non lo fai che succede? Ognuno potrebbe garantirsi il massimo del punteggio senza però avere vincoli particolari”. Quindi, per i ricorrenti, la parte del leone la faranno i 40 punti dell’offerta economica. E qui la paura non è solo quella di trovarsi di fronte a dei colossi in grado di sbaragliare la concorrenza, ma anche il fatto che nel corso degli anni siano stati fatti investimenti ingenti nell’ottica di avere un rinnovo automatico della concessione. “Quattro anni fa — dice Lojacono — abbiamo rifatto il locale e stiamo ancora pagando mutuo e leasing. Non l’avremmo fatto se avessimo saputo delle nuove regole”. In ogni caso, sia il Salotto che il Gatto Rosso parteciperanno al bando del Comune.