Imprese Lombarde: 2016, prosegue la fase espansiva +0,2% (2)

Milano – Prosegue l’espansione del terziario in Lombardia, che negli ultimi sette anni ha incrementato la quota sul totale delle imprese di oltre quattro punti (dal 61,1% al 65,3%): crescono soprattutto le attività di alloggio e ristorazione (+1,4%) e l’ampio comparto degli altri servizi (+1,2%), mentre risulta più contenuto l’incremento del commercio (+0,3%). Il processo di terziarizzazione determina il calo delle attività agricole (-0,9%) e industriali (-1,2%), mentre il trend negativo delle costruzioni (-1,2%) è dovuto alla crisi che ha colpito il comparto dal 2012 in poi. Il numero di imprese artigiane attive in Lombardia registra l’ottavo anno di flessione consecutivo (-0,8%): l’unico settore che mostra un trend positivo sono gli altri servizi (+2%), mentre le perdite maggiori in termini assoluti provengono ancora dall’edilizia (-1.605 imprese, pari al -1,6%), che rappresenta il 40,6% del tessuto artigiano lombardo. Rispetto ai livelli massimi del 2008, lo stock imprenditoriale artigiano in Lombardia si è ridotto di circa 23mila imprese, pari a una riduzione percentuale dell’8,5%. Continua la diminuzione delle imprese attive gestite in prevalenza da persone con meno di 35 anni di età (-2,7%): questa tendenza prosegue da diversi anni ed è spiegata sia da dinamiche settoriali, visto l’elevato peso di un comparto in difficoltà come l’edilizia
(-9,2%), sia da fenomeni demografici, con il calo della popolazione residente in Lombardia nella fascia di età 20-34 anni. L’imprenditoria giovanile cresce comunque nei settori dell’istruzione (+15,7%), dell’agricoltura (+2,9%), dei servizi di supporto alle imprese (+1,8%) e delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+6,7%). In Lombardia le imprese femminili mostrano un incremento maggiore della media (+0,8%), raggiungendo una quota sul totale pari al 19,1%, che rimane però inferiore a quella nazionale (22,5%). La crescita è spiegata anche da una struttura orientata soprattutto al terziario: i settori dove l’incidenza femminile raggiunge i valori più elevati sono infatti le altre attività dei servizi (54,5%), la sanità e assistenza sociale (32,8%) e l’istruzione (28%). Prosegue la crescita delle imprese straniere (+4,2%), che in cinque anni hanno portato la propria quota sul totale dal 9,4% al 12%, un valore superiore a quello nazionale (10%). L’incidenza straniera supera il 20% nei servizi di supporto alle imprese e nelle costruzioni, mentre il maggior contributo alla crescita proviene dal commercio (+5,6%).