Inps: lavoro, voucher cresciuti del 32%

Milano. Secondo l’Inps, nei dieci mesi sono stati venduti 121,5 milioni di voucher da 10 euro, con un incremento del 32,3% rispetto al 2015. Nei primi dieci mesi del 2015, la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era del 67,6%. Nel periodo tra gennaio e ottobre, nel settore privato, l’Inps ha censito un saldo di 497mila nuovi contratti di lavoro (come differenza tra assunzioni e cessazioni), meno dei 636mila del 2015 ma più dei 313mila del 2014. “Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a ottobre 2016 – spiega una nota dell’Inps – risulta positivo e pari a +486.000, compresi i rapporti stagionali. Il risultato positivo è largamente imputabile al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo indeterminato, il cui saldo annualizzato a ottobre 2016 è pari a +406.000. Tale saldo riflette gli effetti di trascinamento dovuti all’intensa dinamica di crescita registrata negli ultimi mesi del 2015”. Tra l’anno scorso e quest’anno c’è stato un rallentamento delle assunzioni stabili, dovuto come noto alla riduzione degli incentivi disposti per il 2015 dalla vecchia legge di Stabilità. E così nei primi dieci mesi del 2016 sono stati stipulati più di 1,3 milioni (1.370.320, con un rallentamento del 32% sul 2015 ) di contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) mentre le cessazioni sono state 1.308.680: il saldo è rimasto positivo, per 61.640 unità, ma è peggiorato dell’89% rispetto al saldo positivo di 588.039 contratti stabili nello stesso periodo dell’anno scorso e anche di gennaio-ottobre 2014 (+101.255 stabili). I dati a ottobre dell’Inps sulle cessazioni, nei dieci mesi, sono scese del del 4,6%, grazie al più marcato contributo dei tempi indeterminati (-7,2%) che per quelli a tempo determinato (-1,7%). I licenziamenti di lavoratori a tempo indeterminato, sono stati quasi 507mila tra gennaio e ottobre, “in modesto aumento rispetto al 2015 (490.000) e in diminuzione rispetto al 2014 (514.000). Sul trend degli ultimi mesi ha inciso l’introduzione dell’obbligo alle dimissioni on line. Il tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione esposta al rischio ad inizio anno) per i primi dieci mesi del 2016 risulta inferiore (4,7%) rispetto a quello corrispondente del 2015 (4,8%)”. Nei primi dieci mesi del 2016 le cessazioni per motivi disciplinari sono salite nettamente da 48 a 60mila (+27%).