Roma – “È un segnale positivo quello che emerge dai dati previsionali sui consumi turistici degli italiani per il ‘ponte’ vacanziero dell’8 dicembre”. È questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di un’indagine svolta dalla Federazione con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions dal 28 novembre al 3 dicembre, intervistando con il sistema C.A.T.I. (telefonico) 3.000 italiani maggiorenni rappresentativi di circa 50 milioni di consumatori dell’intera popolazione maggiorenne. “Un segnale che conferma la ripartenza del sistema turistico nazionale -sottolinea Bocca- e poter contare su oltre l’11% della popolazione che può permettersi una seppur breve vacanza approfittando della circostanza favorevole che il calendario ci riserva, è un raggio di sole in un contesto purtroppo ricco di incognite politiche. “Abbiamo infatti grande preoccupazione – evidenzia il presidente degli albergatori italiani – per il rischio tangibile che la crisi di governo e la conclusione anticipata della legislatura azzerino il cronometro delle misure di rilancio del settore del turismo”. “Le imprese attendono da tempo la definizione di alcuni provvedimenti concreti per il rilancio del settore, – conclude Bocca – primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate). Per non parlare del piano strategico del turismo in corso di approvazione, che si appresta ad essere strangolato nella culla, bissando quanto accaduto con l’analogo piano elaborato nel 2013″. Saranno oltre 6,9 milioni (rispetto ai 6,1 milioni del 2015) gli italiani in viaggio nei prossimi giorni, che dormiranno almeno 1 notte fuori casa per turismo, segnando un +12,9%. Il dato assoluto equivale all’11,4% della popolazione tra maggiorenni e minorenni. Il 93%, pari a circa 6,4 milioni di italiani, rimarrà nel Bel Paese, mentre il 7%, pari a quasi 479 mila italiani, andrà all’estero, scegliendo per la quasi totalità le grandi capitali europee. La casa di parenti o amici sarà la struttura prescelta dal 37% dei viaggiatori(rispetto al 34% del 2015), seguita dal 23% di chi andrà in albergo (rispetto al 25% del 2015) e dal 13% che si recherà in casa di proprietà. I bed & breakfast saranno scelti dal 10% dei viaggiatori, seguiti dagli appartamenti in affitto col 5% e dagli agriturismo col 4% della domanda. I residence ospiteranno il 3%, i rifugi alpini il 2% ed i villaggi turistici l’1%.