Business: l’agroalimentare italiano vale 37 miliardi (1)

Milano – Agroalimentare “made in Italy nel mondo? Vale 36,7 miliardi di euro all’anno e cresce del 7,4%. Ma per sapere dove va e da dove parte l’export, quali sono i maggiori mercati di sbocco e i prodotti più apprezzati arriva la mappa: “L’agroalimentare italiano nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano e Coldiretti, con Promos, azienda speciale della Camera di commercio per le Attività Internazionali. Per Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano e Direttore Coldiretti Lombardia: “I tesori agroalimentari dei nostri territori sono veri e propri ambasciatori del Made in Italy nel mondo: raccontano il nostro Paese e uno stile di vita fatto di qualità del cibo e di cura della comunità, di tradizione ma anche di innovazione. Un sistema produttivo dove l’indicazione di origine in etichetta è caratteristica fondamentale per vincere la sfida dei grandi mercati internazionali”. Per Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo: “La filantropia è fondamentale per il sostegno alla ricerca scientifica a favore dei sistemi agroalimentari e verso una maggiore sostenibilità. L’impegno della Fondazione in questo ambito è significativo, anche nel promuovere la collaborazione con altri soggetti filantropici a livello nazionale e internazionale, ad esempio la francese Fondation Agropolis. Abbiamo iniziato nel 2007 con il Progetto AGER, coordinando un partenariato di 13 fondazioni italiane, per supportare la ricerca nei settori che rappresentano l’eccellenza agroalimentare italiana: dal cerealicolo (frumento duro e riso) e ortofrutticolo (melo, pero, IV gamma), al vitivinicolo e zootecnico (suino). AGER ha permesso di allocare risorse per oltre 25 milioni di euro a favore di 16 progetti, che hanno coinvolto oltre 46 tra università e centri di ricerca su tutto il territorio nazionale; abbiamo poi lanciato una nuova edizione del progetto in collaborazione con altre 9 fondazioni italiane, con altri 7 milioni di euro per progetti di ricerca nell’ambito di 4 nuovi settori: acquacoltura, agricoltura di montagna, olivo ed olio e prodotti caseari. I dati della Camera di Commercio e Coldiretti confermano l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica in questo ambito e che la collaborazione tra pubblico, privato e organizzazioni filantropiche è vincente. L’agroalimentare è un settore strategico, anche per creare occupazione, oltre che per la genuinità di quello che finisce sulle nostre tavole ”.