Mobilità: la Svizzera accelera nel trasporto merci su rotaia

Bellinzona (Ch) – La galleria Monte Ceneri sarà completata entro il 2020, nel rispetto delle previsioni: nessun problema o ritardo negli adempimenti programmati per quanto concerne il versante italiano. Entro dicembre 2017 sarà operativa anche la Arcisate Stabio. Lo hanno confermato questa mattina le autorità svizzere del Canton Ticino durante l’incontro sui collegamenti infrastrutturali transfrontalieri che si è tenuto a Bellinzona tra una delegazione di Regione Lombardia guidata dai presidenti Maroni e Cattaneo e i vertici federali dei trasporti elvetici. “E’ stato un incontro importante per tracciare un bilancio rispetto ai lavori infrastrutturali legati al trasporto su ferro che coinvolgono Lombardia e Canton Ticino. I vertici delle ferrovie svizzere e i rappresentanti dei trasporti non hanno evidenziato nessuna preoccupazione per parte loro sul grande investimento in atto sul versante italiano. Il mio auspicio e’ che la collaborazione imprescindibile tra Lombardia e Canton Ticino prosegua nella direzione del dialogo”, ha detto il Presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo. Come la Lombardia, anche la Svizzera persegue una politica dei trasporti sostenibile incentrata sul trasferimento del maggior volume di traffico dalla strada alla rotaia. Entro il 2018 il numero di autocarri in transito sulle Alpi, attualmente di poco superiore al milione all’anno, dovrà scendere sotto le 650mila unità. Per potenziare la capacità ferroviaria e rendere più rapido ed efficiente il traffico merci, la Svizzera sta realizzando Alptransit, progetto che comprende le tre gallerie Lotschberg (34,6 chilometri e in funzione dal 2007), San Gottardo (57,1 chilometri e in funzione dal prossimo 11 dicembre) e Monte Ceneri (15,4 chilometri e in funzione dal 2020). Il costo complessivo di Alptransit ammonta a circa 22 miliardi e mezzo di euro. La Svizzera ha inoltre già investito altri 42miliardi e 300 milioni di euro nei grossi ampliamenti previsti da Ferrovia 2000, nello sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria SIF che comprende130 progetti, nel raccordo diretto con la rete ferroviaria europea ad alta velocità e lungo l’asse Rotterdam-Anversa-Genova e nel risanamento fonico delle tratte esistenti. Negli ultimi cinque anni il numero di autocarri sugli assi di transito e’ diminuito quasi del 30%, con benefici conseguenti significativi anche per il traffico viaggiatori che presenta tempi di percorrenza inferiori: senza le misure adottate, si stima che sulle strade svizzere circolerebbero oggi 700mila autocarri in più all’anno.