Made in Italy: stop sanzioni alla Russia, forma di Grana inviata a Trump

Milano – E’ già al lavoro la diplomazia del made in Italy ed è partita da Desenzano del Garda. Destinazione: studio Ovale della Casa Bianca, Washington D.C. Oggetto: una forma di Grana Padano.”Abbiamo inviato una forma di Grana Padano come grimaldello per scardinare l’embargo fortemente voluto dagli Stati Uniti nei confronti della Russia”, spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, l’iniziativa rivolta al neo presidente Donald Trump, per tutelare il prodotto Dop più consumato del mondo con 4 milioni e 800 mila forme annue. E da Regione Lombardia gli fa eco l’assessore al Territorio Viviana Beccalossi: “Plaudo all’iniziativa del Consorzio Grana Padano che ha deciso di inviare una forma del prodotto Dop piu’ consumato del mondo a Donald Trump. Obiettivo: sensibilizzarlo affinche’ si adoperi attivamente e velocemente a far cadere l’embargo nei confronti della Russia”. Lo dice
Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Citta’ metropolitana commentando l’iniziativa posta in essere oggi dal Consorzio Grana Padano. “L’azione del Grana Padano – prosegue Viviana Beccalossi – non solo e’ utile, ma necessaria. I danni economici causati da provvedimenti di questo genere sono infatti gravissimi e spesso
irreparabili”. Le sanzioni economiche introdotte nel 2014 nei confronti della Russia e le relative reazioni di Mosca sono costate al sistema del made in Italy 3,6 miliardi di euro, 1,18 dei quali a danno della Lombardia, secondo i calcoli della Cgia di Mestre.