Coldiretti: animali, persi 100mila capi in 6 anni

Milano – Dal 2010 a oggi le stalle lombarde si sono “ristrette” perdendo oltre centomila tra mucche e maiali, con i cali più consistenti sulla “Brebemi zootecnica” fra Milano, Bergamo e Brescia. È quanto afferma la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza in occasione della 66° Giornata del Ringraziamento, celebrata a Milano con la partecipazione di centinaia di agricoltori al fianco dell’Arcivescovo Angelo Scola. Per l’occasione in piazza Castello è stato allestito il mercato di Campagna Amica, mentre in piazza Duomo sono stati distribuiti ai turisti oltre mille sacchetti di riso da 250 grammi, a simboleggiare l’agricoltura del territorio. “Da tempo – spiega Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – la nostra agricoltura sta attraversando un momento difficile, complici i costi di produzione, la concorrenza estera dei falsi Made in Italy e la crisi dei consumi. Nonostante ciò, questo settore continua a produrre cibo sano e di qualità e dà lavoro a decine di migliaia di persone. Ecco perché è importante tutelarlo anche attraverso politiche che permettano di rendere il lavoro nei campi e nelle stalle sempre più efficiente e sostenibile, garantendo alle imprese il giusto reddito. Senza dimenticare il ruolo a tutela del territorio e della biodiversità che svolge il mondo agricolo”. Nelle campagne lombarde però – spiega la Coldiretti interprovinciale – sono molte le specie vegetali salvate dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori. Si va dal mais blu utile all’apparato circolatorio recuperato a Cornate d’Adda (Mb) a quello nero ricco di antiossidanti coltivato in provincia di Cremona, dove si produce anche l’antica varietà del grano mono cocco, che contiene poco glutine ed è quindi adatto a chi soffre di intolleranze alimentari. Oppure ci sono il mais spinato di Gandino (Bg) o la patata viola di Sondrio, senza dimenticare l’antica mela campanina salvata nel Mantovano.