Osteoporosi: utile al contrasto dieta ricca di calcio

Milano – L’osteoporosi può essere contrastata da una alimentazione ricca di calcio, quindi principalmente con consumi di latte e formaggi come il Grana Padano, ma anche di piccoli pesci mangiati con la lisca, cicoria, rape, broccoli, legumi, acqua calcarea del rubinetto, acque effervescenti naturali in bottiglia. Sul rapporto tra alimentazione e osteoporosi si è parlato nel corso del convegno scientifico “Prevenzione, diagnosi e terapia dell’osteoporosi – Un modello di gestione integrata ospedale-territorio”, tenutosi nell’Aula Magna dell’Università di Mantova. L’osteoporosi, come è noto, è una malattia cronica che vede lo scheletro soggetto a perdita di massa ossea caratterizzata dal punto di vista clinico da fratture da fragilità, da elevata disabilità e mortalità e da rilevanti ripercussioni sul piano socio-economico. Il convegno ha toccato a 360 gradi tutte le tematiche relative all’osteoporosi e, tra queste, quelle relative all’alimentazione migliore per contrastarla. Tra i relatori la dottoressa Maria Letizia Petroni, presidente sezione Lombardia della Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), che ha detto nel corso del suo intervento: “In qualsiasi momento della vita è possibile prevenire o migliorare la densità ossea attraverso l’alimentazione. Il nutriente più importante è’ rappresentato dal calcio per il cui assorbimento intestinale e deposito nel tessuto osseo è necessaria la vitamina D. La pianura padana è un luogo privilegiato da questo punto di vista in quanto terra di produzione di un alimento funzionale per la salute dell’osso, il Grana Padano. Per coprire la metà del fabbisogno di calcio di un adolescente e il 60%di quello di una persona senior è sufficiente l’aggiunta di due cucchiai al giorno di grattugiato a primi piatti o verdure e di tre porzioni da 50 grammi alla settimana come secondo piatto, questo alimento è’ adatto anche per persone con colesterolo alto ed intolleranza al lattosio.” “Per ottimizzare la salute ossea all’alimentazione va associata anche attività fisica in carico – ha sottolineato Petroni – come le camminate all’aria aperta che aiutano anche la produzione di vitamina D nella pelle grazie all’esposizione al sole”.