Lodi: due giorni di eccellenze con “Le Forme del Gusto”

Lodi – Oggi e domani a Lodi, alla sua sesta edizione, “Le Forme del Gusto, Festival delle Eccellenze Agroalimentari”, promosso dalle principali Istituzioni e Associazioni del territorio lodigiano con il contributo di numerose realtà pubbliche e private e il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia. Per la prima volta quest’anno l’evento è stato organizzato su due tappe: la prima, il 23 maggio scorso, presso il Parco Tecnologico Padano a Lodi, riservata alle imprese del settore agroalimentare (agricoltori, artigiani, industriali, commercianti, ristoratori e gestori di pubblici esercizi) e agli operatori della comunicazione, e per questo definita “Le Forme del Gusto – Professional Edition”. Si è trattato di un appuntamento di straordinario successo, che ha offerto agli imprenditori della filiera agroalimentare lodigiana un’opportunità di formazione gratuita e una speciale possibilità di incontro e confronto. Invece, oggi e domani il Festival è aperto a tutti – imprese, operatori, consumatori, appassionati e, perché no, turisti – per confermare il successo di una formula che dal 2011 si è sviluppata, edizione dopo edizione, fino a divenire un evento emblematico e rappresentativo dell’agroalimentare lodigiano. L’obiettivo principale del progetto “Le Forme del Gusto” è quello di valorizzare le tradizioni del territorio lodigiano, di sviluppare la vocazione agroalimentare dello stesso e, più in generale, di promuovere l’immagine della Lombardia quale territorio di produzioni enogastronomiche di eccellenza. Oggi all’apertura il presidente della Regione Roberto Maroni ha ricordato che “Lodi e i territori della Lombardia sono la patria delle eccellenze agroalimentari. Noi come Regione stiamo facendo il possibile per sostenere l’impegno e lo sforzo dei territori per la promozione di queste loro ricchezze”. Il governatore poi ha parlato della tutela del ‘Made in’, “la Lombardia e’ stata in prima linea nel promuovere la sensibilizzazione delle istituzioni contro il cosiddetto ‘italian sounding’ e per la sicurezza alimentare”. Mentre sulla tutela del marchio, ha proseguito riprendendo una critica avanzata da Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato Imprese, “purtroppo nei sei mesi di presidenza italiana della UE, si e’ mancata l’occasione di porre la questione del ‘Made in’ come etichettatura obbligatoria”.