Coldiretti: Prandini, bene il “collegato” agricolo

Milano – “Un passo avanti importante per garantire lo sviluppo del settore agricolo italiano” così Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia, commenta l’approvazione del “collegato” agricolo dove, per la prima volta, è previsto un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano le leggi o i contratti. “In un momento di particolare sofferenza per la maggior parte dei prezzi dei prodotti all’origine – spiega Prandini – il provvedimento, arrivato dopo un iter parlamentare di tre anni, poggia su tre pilastri: semplificazione, innovazione e ricambio generazionale. Orientamenti importanti non solo per il settore agricolo ma per tutto il sistema Italia”. Fra le misure previste c’è la riduzione da 180 a 60 giorni dei tempi per aprire un’azienda agricola, vengono tagliati i termini del silenzio assenso entro i quali l’amministrazione pubblica deve adottare il provvedimento finale dal ricevimento della richiesta presentata dal Centro di assistenza agricola (CAA) e nel comparto olivicolo viene eliminato l’obbligo del fascicolo aziendale per le realtà che producono meno di 350 chili. Novità sono poi previste sia sul fronte del pomodoro (produzione che in Lombardia coinvolge circa 8mila ettari, in particolare fra Cremona e Mantova) dove sono previste disposizioni specifiche sulla definizione dei prodotti derivati dalla trasformazione del pomodoro, sull’etichettatura e sul confezionamento. Per il riso (più di centomila ettari fra Pavia, Milano e Lodi) inoltre, si punterà alla tutela delle varietà tipiche italiane e verranno promossi sistemi volontari di tracciabilità. Altri interventi anche sulle filiere del bio, della pesca e sul tema lavoro.