Milano – Oggi esame in commissione, al Pirellone del Regolamento per Ostelli, case vacanza e foresterie. Il Regolamento per le dotazioni degli Ostelli, delle case vacanza e dei bed & breakfast è passato al vaglio della Commissione Attività Produttive, presieduta da Angelo Ciocca (LN), che ha espresso parere favorevole a maggioranza (astenuti PD, Patto Civico e M5S), con alcune proposte di modifica illustrate dalla relatrice Daniela Maroni (Lista Maroni). Fra le raccomandazioni previste nel documento: l’inserimento della rete Wi-Fi fra le dotazioni degli Ostelli e la necessità di rendere disponibili le planimetrie delle case vacanza, la proposta di indicare i parametri di ricettività degli alloggi (1 posto letto ogni 8mq, per gli alloggi fino a 48mq, fino a d arrivare ad un posto letto ogni 14mq per gli appartamenti oltre gli 85mq). Il Regolamento, proposto dalla Giunta, che riguarda tutte le strutture ricettive non alberghiere, è lo strumento attuativo della legge 27 del 2015 sulle “Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo”, nata per introdurre una disciplina il più possibile uniforme per tutti coloro che operano nel mercato del turismo. In Lombardia sono attive nel settore oltre 56.000 imprese, con 240.000 addetti per 10 miliardi di fatturato. Specifici interventi finalizzati a promuovere il sistema termale lombardo sia sotto il piano turistico che sanitario. E’ la richiesta rivolta da Federterme alla Commissione Attività produttive. I centri termali in Lombardia sono 16 con un valore aggiunto pari a oltre 37mila euro e ricavi pari a 50.868 euro. Si tratterebbe, ha spiegato il direttore di Federterme Aurelio Crudeli, di continuare la strada già intrapresa sviluppando i progetti avviati a partire dal 2012 insieme alla Regione, per favorire il termalismo lombardo e la crescita in termini di presenze e di fatturato. Le terme – è stato specificato dai presenti, non sono solo wellness ma hanno anche un valore importante per la sanità pubblica. La Commissione si è impegnata dunque a farsi carico di sottoporre le richieste alla Giunta, di valutare la riforma della legge regionale sul sistema termale risalente al 1980 e di proporre alla Commissione Sanità una medesima audizione per approfondire lo specifico aspetto sanitario altrettanto importante come quello produttivo.