Boccia (Confindustria): piccolo non è bello

Roma – Dopo l’elezione a presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, detta la sua linea. “Le riforme sono la strada obbligata per liberare il paese dai veti delle minoranze e dai particolarismi, che hanno contribuito a soffocarlo nell’immobilismo”, chiarisce subito. Sullo stato di salute dell’economia, spiega: “La nostra economia è senza dubbio ripartita. Ma non è “in ripresa”. È una risalita modesta, deludente, che non ci riporterà in tempi brevi ai livelli pre-recessione. Le conseguenze della doppia caduta della domanda e delle attività produttive sono ancora molto profonde”. “Per risalire la china dobbiamo attrezzarci al nuovo paradigma economico”, “costruire un capitalismo moderno fatto di mercato, di apertura ai capitali e di investimenti nell’industria del futuro”. E un sistema che “richiede dimensioni adeguate”, “piccolo non è bello in sé, ma è solo una fase della vita dell’impresa, si nasce piccoli e poi di diventa grandi. Crescere, crescere deve diventare la nostra ossessione”. Poi al Governo “Chiediamo di spostare il carico fiscale, alleggerendo quello sul lavoro e sulle imprese e aumentando quello sulle cose”. Al sindacato Boccia dice che gli aumenti retributivi “devono corrispondere ad aumenti di produttività” e sulla contrattazione il contratto nazionale “resta per definire le tutele fondamentali del lavoro e offrire una soluzione a chi non desidera affrontare il negoziato in azienda”.