Roma – Confcommercio non ci sta e dice: “Il Governo prenda atto della crisi di liquidita’ delle imprese, si proroghino e si riprogrammino le scadenze fiscali”. Confcommercio ricorda anche di aver segnalato, negli scorsi giorni, “quanto siano severi i dati sull’andamento dei consumi: una caduta su base annua, a giugno, del 15% e di quasi il 30% nel complesso del secondo trimestre. Sono dati che rendono chiaro quanto sia difficile la situazione e quanto sia profonda la crisi di fatturato e di liquidita’”. Confcommercio rinnova, dunque, la richiesta al Governo di prorogare le scadenze dei versamenti fiscali per saldo 2019 ed acconto 2020. “Occorre, in altri termini – si legge in una nota – che si prenda atto di una situazione che, di fatto, vedra’ tantissime imprese e tantissimi lavoratori autonomi impossibilitati a procedere ai versamenti nei termini fin qui previsti (20 luglio o 20 agosto con maggiorazione dello 0,4%). Bisogna trarne le conseguenze: intanto, riaprendo i termini per i versamenti di saldo ed acconto almeno fino al prossimo 30 settembre e prevedendo poi, in riferimento alle ulteriori scadenze fiscali di settembre, moratorie fiscali piu’ ampie ed inclusive”. “Se cosi’ non fosse il ‘rischio chiusura’ si rafforzerebbe. Ed il suo impatto diretto ed indiretto sulla finanza pubblica sarebbe ben maggiore di quello derivante dalla proroga delle scadenze fiscali”, conclude Confcommercio.