Milano – Anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, ha espresso grande soddisfazione per quello che ha definito “l’inizio di un vero processo di cambiamento e di un nuovo modo di viaggiare in Lombardia”. I 176 nuovi treni (105 Caravaggio, alta capacità – Hitachi; 41 Donizetti, media capacità – Alstom; 30 Colleoni, ibridi diesel-elettrici – Stadler) acquistati dalla Regione Lombardia con un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro consentiranno di svecchiare in maniera significativa la flotta di Trenord. “Interveniamo massicciamente su circa la metà dei convogli – ha sottolineato l’assessore – che oggi hanno un’età media di circa 30/35 anni. In questo modo, a conclusione del piano di consegne, i treni del servizio ferroviario regionale avranno un’età media di 12 anni: sarà il valore più basso mai raggiunto in Lombardia”. I treni ad alta capacità doppio piano Caravaggio con 5 carrozze saranno utilizzati sulla linea S11 Chiasso – Como – Milano PG – Rho: 4 saranno utilizzati in turno giornalmente, mentre il quinto rimarrà a disposizione per la manutenzione. I nuovi treni consentiranno di migliorare le performance su una linea che ha sofferto particolarmente negli ultimi anni. I criteri che regolano la distribuzione dei nuovi treni sono di natura squisitamente tecnica, quindi oggettiva. Non è possibile, per esempio, mettere treni a media capacità su linee ad alta frequentazione o viceversa. Come non è possibile, ovviamente, mettere treni elettrici su linee non elettrificate. I criteri riguardano: numero di posti offerti; linee su cui è in circolazione il materiale più vecchio; linee che necessitano di incremento delle performance – omogeneità del materiale rotabile sulle singole linee. “L’obiettivo – ha sintetizzato l’assessore – è anzitutto quello di intervenire laddove i disagi dipendono in misura rilevante dalla qualità del materiale rotabile. Immettere sulla rete convogli nuovi significa diminuire i disagi per gli utenti (cancellazioni e ritardi) derivanti dai guasti e dalla vetustà del materiale rotabile.