Asst Mantova: Oncologia, per la Regione vicenda chiusa

Mantova – Il quotidiano la “Gazzetta di Mantova”, riguardo alla vicenda del reparto di Oncologia dell’ospedale di Mantova, rende nota una mail “in cui venivano auspicati il “taglio” delle due oncologhe dal primo minuto e il silenzio sulla vicenda. Un documento fatto circolare in queste ultime ore tra i computer dei medici del Poma e finito soprattutto negli indirizzi dei primari. E per conoscenza all’Ordine dei Medici. La firma è del presidente dei primari, Roberto Pacchioni, che il 7 settembre aveva inviato alla Gazzetta di Mantova un comunicato stampa in cui a nome dell’Anpo (associazione nazionale primari ospedalieri) si schierava a fianco del primario dell’Oncologia Maurizio Cantore. Due giorni dopo parte il messaggio di posta elettronica”. Mentre il quotidiano ricorda che “prosegue l’inchiesta della Procura di via Poma. Per il momento risulta un solo indagato: il primario Maurizio Cantore, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’avviso di proroga delle indagini per altri 6 mesi”, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera illustra l’audit commissionata a un gruppo tecnico diretto dal professor De Braud dell’Istituto dei Tumori di Milano. “Il reparto di oncologia di Mantova ha fornito cure appropriate a tutti coloro che ne avevano bisogno”, spiega Gallera. Ai fini della valutazione era stato istituito un gruppo tecnico costituito dal professor Filippo de Braud, dell’Istituto dei Tumori di Milano e dai dottori Renzo Boscaini, Mara Chiara Martinelli, Stefania Maioli, Sandro Raineri e Pietro Cautiero. “Dalla relazione presentata oggi – ha spiegato Gallera – emerge una chiara valutazione di appropriatezza clinica delle prestazioni oncologiche presso il reparto di Oncologia della Asst di Mantova. Non e’, inoltre, emersa preclusione a trattamenti ad alto costo destinati a pazienti malati oncologici. Il gruppo ha effettuato una valutazione complessiva dell’attivita’ della Uoc su un triennio, dal 2013 al 2015, attraverso l’analisi dei dati relativi alla produzione di ricoveri ospedalieri, alla produzione di attivita’ rese in regime ambulatoriale e all’utilizzo di farmaci erogati non in regime di ricovero”.