Milano – Oggi all’autodromo di Monza l’assemblea annuale (dal titolo “L’Industria scende in pista”) di Confimi, alla presenza fra gli altri del ministro dell’Interno, Matteo Salvini e del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Ben definite le richieste Del presidente Confimi Industria Paolo Agnelli, la Confederazione dell’Industria Manifatturiera italiana e dell’impresa privata, alternativa a Confindustria e Confapi che rappresenta circa 30mila imprese con un fatturato complessivo di 7 miliardi di euro. Stop a un unico soggetto associativo come interlocutore con il governo dal momento che include anche imprese pubbliche con potenziali conflitti di interessi e creazione di un ministero dedicato alle Pmi che danno lavoro a 16,5 milioni di persone e generano il 73,8% del Pil, queste tra le altre le proposte degli industriali. Fra i problemi da affrontare subito per recuperare il 25% di produttività perso durante la crisi, secondo Agnelli bisogna agire su più fronti: sul lavoro che non si “crea per decreto ma si può a volte distruggere per legge” e il cui costo è dell’11% più caro rispetto alla media Ue, sulla burocrazia, sulla tassazione che incide per il 65,5% degli oneri totali, sulle infrastrutture che generano un costo aggiuntivo del 7% circa rispetto ai competitor e sul costo dell’energia, che è superiore di circa l’87% rispetto alla media Ue. Fra le criticità sovrannazionali, invece Agnelli ha citato vincoli europei “anticrescita”, l’assenza di sovranità monetaria, l’impossibilità di ricevere aiuti di Stato.