Lavoro, presidio in Piazza Duomo a Milano. Sindacati: “Basta morti”

Milano – Oggi Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Lombardia hanno organizzato un presidio sotto al Duomo di Milano sul tema delle morti sul lavoro nei cantieri edili, con la partecipazione di un migliaio di persone. Il tema della sicurezza sul lavoro continua drammaticamente ad essere di attualità. L’incremento degli infortuni mortali nei giorni e nei mesi scorsi dimostra il peggioramento delle condizioni di lavoro. È un fenomeno a cui non possiamo rassegnarci, ma che dobbiamo continuare a contrastare.Questa manifestazione si colloca nell’alveo delle iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione intraprese da CGIL CISL UIL negli ultimi mesi. Durante il presidio gli interventi dal palco hanno narrato le storie di coloro che sono morti in cantiere durante il lavoro. Con questo si è voluto rendere loro omaggio, ma anche trasmettere all’opinione pubblica, alle nostre controparti con cui sottoscriviamo CCNL e integrativi, e alle aziende del settore, le ragioni per le quali nel 2018 si continua a morire sul lavoro. Ricordarlo, comprendendolo e analizzandone le cause, serve ad interrogare e ad auspicare dei passi in avanti da parte di tutti i soggetti che operano nella filiera delle costruzioni. Dal palco si sono anche riportati i dati del Registro degli Infortuni Mortali della Regione Lombardia. Questa la fotografia che ne emerge: dal 2014 ad oggi si sono verificati 52 infortuni mortali nelle costruzioni in Lombardia.Le dinamiche sono le stesse di sempre: nel 46% dei casi si tratta di cadute dall’alto, nel 35% di schiacciamento da parte di macchine di cantiere o di materiali. Per quanto riguarda le tipologie di contratti di lavoro, di questi 52 lavoratori, i dipendenti a tempo indeterminato erano il 40%; ma il 27% erano lavoratori autonomi o piccoli imprenditori, l’8% risultavano irregolari e del 13% non si è riusciti a ricostruire che tipo di rapporto di lavoro avessero al momento dell’infortunio mortale.Infine, le persone coinvolte negli infortuni mortali esaminati erano per l’81% italiani e per il 19% cittadini stranieri e la loro età era particolarmente alta: il 33% erano cinquantenni e il 30% sessantenni e oltre (2 persone risultavano avere oltre 70 anni). Oltre a raccontare come si muore, abbiamo voluto mostrare durante il presidio, con la collaborazione della Veneranda Fabbrica del Duomo, anche come si può lavorare in sicurezza sulle impalcature, per ricordare che la sicurezza è possibile! Chiediamo allora alla Regione Lombardia una legge con la quale si preveda:• il “badge” obbligatorio per chi lavora in cantiere;• la formazione obbligatoria delle 16 ore prevista dal CCNL dell’edilizia per chiunque entri per la prima volta a lavorare in cantiere;• l’interdizione a lavorare per un anno alle imprese che hanno registrato un infortunio mortale. Chiediamo inoltre al Parlamento di introdurre il reato di “omicidio sul lavoro”. Legalità, trasparenza nei cantieri, formazione e continua attenzione alla prevenzione da parte delle aziende, così come dagli Organi preposti ai controlli, sono le chiavi fondamentali per ridurre gli infortuni a zero. L’unico fondamentale desiderio espresso attraverso le magliette che tutti indossavano, è questo: “Morti sul lavoro, il numero che vogliamo è zero”.