Agricoltura: Lombardia, 1 milione per il Psr, preoccupati per il riso

Milano – “La Lombardia puo’ contare su prodotti di qualita’ riconosciuti e apprezzati dal mercato e dai consumatori. La missione dei produttori oggi e’ quella di sostenere programmi adeguati di informazione e di promozione della qualita’, per ottenere un ritorno economico adeguato e migliorare la presenza sui mercati. Sono questi gli obiettivi del bando della Misura 3, operazione 3.2.01 del Programma di sviluppo rurale, dedicata alla informazione e promozione dei prodotti di qualita’”. Ad annunciare il bando, attivato lo scorso 19 maggio e aperto fino al 19 giugno 2017, e’ l’assessore all’agricoltura della Lombardia, Gianni Fava. La dotazione finanziaria del bando e’ pari a 1 milione di euro. Possono partecipare: consorzi o associazioni di produttori biologici; consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp (con esclusione dei consorzi di tutela dell’olio Dop, i consorzi di tutela dei vini a denominazione riconosciuta); associazioni di produttori di “sistema di qualita’ di produzione integrata”; associazioni di produttori di “sistema di qualita’ nazionale zootecnia”. Per ogni domanda la spesa massima ammissibile a contributo e’ pari a 200.000 euro, Iva esclusa, mentre la spesa minima ammissibile e’ pari a 30.000 euro, Iva esclusa. “Sul tema del riso Regione Lombardia si e’ mossa ormai da diverse settimane, ma la risposta che oggi ho ricevuto dal commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, mi preoccupa. Ho la netta sensazione che Bruxelles stia sottovalutando il problema, esattamente come fece due anni fa con la crisi del latte, complici le scarse pressioni del ministero italiano delle Politiche agricole che, ancora una volta, brilla per inefficienza”, ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, la
lettera del commissario Hogan in risposta alla missiva che lo stesso Fava aveva inviato ad inizio aprile, nella quale chiedeva di “contingentare gli stock di riso da importare dai Paesi meno avanzati (Pma), ponendo quindi un limite oltre al quale dovranno doverosamente scattare i dazi doganali”.