Salari italiani fanalino di coda nella Ue
Torino – In Italia i salari reali sono ancora inferiori di 8,7 punti percentuali rispetto ai livelli del 2008. A certificarlo – scrive il quotidiano La Stampa – è l’ultimo Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), pubblicato oggi. Un dato che colloca il nostro Paese all’ultimo posto tra i membri del G20 in termini di crescita salariale nel lungo periodo. «L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa», spiega il documento. La ripresa registrata nel 2024 non è bastata a colmare le perdite subite negli anni di alta inflazione: il potere d’acquisto resta ampiamente eroso. «È il risultato peggiore tra le grandi economie mondiali», sottolinea Giulia de Lazzari, economista dell’Ilo. In questo quadro critico, un altro elemento: il divario salariale di genere in Italia si attesta al 9,3%, tra i più bassi dell’Unione europea. Il dato si riferisce alla retribuzione oraria media. Considerando che le donne lavorano mediamente meno ore degli uomini, la forbice si restringe ulteriormente se si guarda al salario complessivo. Nel 2006 il gap era al 10,2%, segno di un miglioramento, seppur lento. Infine, il rapporto accende i riflettori anche sulle disuguaglianze etniche: i lavoratori migranti guadagnano in media il 26,3% in meno rispetto ai lavoratori nazionali, evidenziando una disparità ancora marcata nel mercato del lavoro italiano.