Oggi sciopero nazionale per il contratto integrativo nei magazzini Ikea

Oggi sciopero nazionale per il contratto integrativo nei magazzini Ikea

Roma – Era il 2018 l’anno in cui cominciò la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale all’Ikea, poi è arrivato il Covid e tutto si è fermato. Da 18 mesi il confronto è ripreso ma l’azienda si è dimostrata sorda e indisponibile. “Lo sciopero arriva dopo una trattativa molto lunga sul contratto integrativo, prosegue da anni”, spiega Roberto Brambilla della Filcams nazionale: “Negli ultimi mesi ci sono stati una serie di incontri, anche assai frequenti, ma si è arrivati alla rottura per un’indisponibilità aziendale su alcune tematiche per noi fondamentali”. Obbligo del lavoro festivo, per altro tentativo diffuso in tutta la grande distribuzione organizzata, tempi lunghi per raggiungere livelli superiori così si abbassano professionalità e retribuzioni. E non finisce qui. È arrabbiato Gianluca, un operatore del customer service online della sede di Napoli: “Nonostante l’azienda abbia da anni bilanci in attivo continua a dire che deve ottimizzare gli investimenti e l’ottimizzazione è un è un continuo non riconoscimento della nostra professionalità, volendo addirittura peggiorare il nuovo contratto integrativo rispetto a quello scaduto. Ci stavamo anche accordando per un 5% di maggiorazioni festive e domenicali però abbiamo chiesto che almeno venisse eliminata la differenziazione tra nuovi assunti e vecchi assunti e la azienda ha rifiutato”. E il paradosso lo ricorda Brambilla che spiega come sono proprio i nuovi assunti che più lavorano di domenica e nei festivi. “Insomma, sono quelli che più si fanno carico dei momenti complessi, ma non vedono neppure conosciuto un avanzamento a livello economico”. Mentre chi opera in negozia incrocia le braccia oggi 15 marzo, gli operatori e le operatrici da remoto si asterranno dall’attività lunedì 17. Anche Lucia è una lavoratrice anziana, è assunta part-time dal 2016 e si occupa di assistenza clienti da remoto. L’amarezza, ma anche la rabbia, traspare dalle sue parole. Il lavoro che fa le piace, “sicuramente è stimolante perché non si tratta di una pura e semplice assistenza clienti, ma si fanno varie attività, anche di concetto. Di contro c’è la l’organizzazione del lavoro, la realtà lavorativa che sta sempre più decadendo, e l’ambiente è poco sereno”. Lucia lavora a Carugate e di fronte alla sua sede lunedì ci sarà “un flash mob e giocheremo con il linguaggio Ikea per ricordare che contratto integrativo aziendale firmato regala sonni tranquilli”. Ecco i sei principi che garantiscono alle lavoratrici e ai lavoratori un buon sonno: Comfort: Un Cia firmato è una base solida che garantisce il giusto sostegno economico a tutte le lavoratrici e i lavoratori, nuovi e storici. Ordine: Sapere con chiarezza il proprio ruolo e avere il giusto inquadramento contrattuale è essenziale per un’organizzazione aziendale efficiente. Temperatura: Un premio aziendale equo, legato agli obiettivi di Unit, evita tensioni e riconosce concretamente lo sforzo dei Cws. Suono: Un accordo sullo smart working discusso con i sindacati elimina voci di corridoio e previene soprusi aziendali, creando un ambiente di lavoro sereno. Qualità dell’aria In città sempre più inquinate, il lavoro da remoto nei giorni critici non è solo un beneficio per i dipendenti, ma un’azione concreta per il clima. Ikea, la sostenibilità non si predica, si pratica.