SLC CGIL, Milano: causa caldo al collasso gli Uffici Postali

SLC CGIL, Milano: causa caldo al collasso gli Uffici Postali

Milano – Con tanta rabbia e purtroppo come consuetudine, da anni SLC CGIL chiede un intervento serio ma soprattutto preventivo e efficace affinché si possa ottenere un corretto funzionamento degli impianti di condizionamento presso gli Uffici Postali e i Centri di Recapito del territorio milanese. È vergognoso e non può più essere tollerato il comportamento di Poste Italiane che rispetto ad una vera e propria “emergenza caldo” che ogni anno si ripresenta per la maggior parte delle strutture che ospitano lavoratori e clienti, rimanga praticamente sorda ed immobile a tutte le sollecitazioni avanzate per tempo da SLC CGIL. Una condizione non occasionale, non passeggera ma ormai sistemica e gravissima. Le temperature raggiungono ormai da mesi 35/38 gradi (oltre i 40° quella percepita) e non sono fisiologicamente tollerabili. Le misure normative previste sul microclima impongono al datore di lavoro la valutazione dei rischi e l’adozione di misure per garantire la salubrità e il benessere termico dei lavoratori, sottolineando la necessità di adeguatezza della temperatura, dell’umidità e della velocità dell’aria: condizioni microclimatiche che, se non rispettate, possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. E’ altrettanto scandaloso il ricorso, in tali situazioni, alle cure mediche e al pronto intervento del 118 coinvolgendo sia lavoratori che clienti, colpiti da veri e propri colpi di calore. Siamo di fronte ad un sistema di prevenzione ed intervento che non funziona, fatto di una burocrazia lenta e inefficiente ma ancor più grave di un disinteresse totale verso coloro che ogni giorno lavorano e assicurano profitti e nel rapporto con la clientela che magari rischia di “migrare” verso lidi più freschi e sicuri per la propria salute (leggi banche). Manca un piano di attività di manutenzione continuo e dinamico che permetta di non far diventare emergenza, come ormai da anni, quello che può essere gestito con cura e diligenza e soprattutto nel rispetto dei criteri stabiliti dalla legge. Per SLC CGIL l’unica strada percorribile, se pur con rammarico e rabbia, è e sarà Il ricorso e la denuncia alle strutture competenti, ripetendo ormai il “rito” annuale di sollecito sulle strutture aziendali, senza escludere la possibilità di cercare salvezza al collasso termico uscendo all’esterno, lasciando le strutture di Poste ormai “bollenti” ed impraticabili.