In Europa dilagano gli allevamenti industriali di avicoli
Milano – Nel territorio dell’Unione Europea ci sono 10.862 allevamenti industriali di avicoli con almeno 40 mila animali ciascuno, tra polli da carne e galline ovaiole. E 8.854 allevamenti di suini con 2 mila capi ciascuno, tra cui più di 2.500 specializzati nella riproduzione, con scrofe confinate in gabbia che trascorrono di fatto tutta la loro esistenza tra sbarre di metallo. Non solo. Negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 2.746 allevamenti industriali di grandi dimensioni, con la Spagna che registra il maggiore tasso di crescita con 1.385 nuovi impianti, praticamente la metà del totale. Nello stesso periodo i permessi concessi sono stati 5.314. Questi numeri – pubblicati dal CorriereDella Sera – emergono dalla prima mappatura dei mega-allevamenti realizzata dai giornalisti del collettivo Agtivist per conto della coalizione Eurogroup for Animals e in collaborazione con Essere Animali in Italia e con Observatorio Bienestar Animal in Spagna. È la prima volta che il fenomeno viene scandagliato nel dettaglio e in tutta la sua complessità, in una fase in cui la Commissione Europea sta progressivamente allentando l’impegno sulle tematiche ambientali con un netto arretramento sul Green Deal Ue, sulla strategia Farm to Fork e sul progetto di nuova legislazione sul benessere animali che erano stati al centro del programma di Ursula von der Leyen nella precedente legislatura. Gli spostamenti degli equilibri politici nel Parlamento Europeo e in molti degli Stati membri hanno di fatto messo un freno a una linea che puntava a valorizzare le piccole imprese agricole che subiscono pesantemente la concorrenza delle megafarm. I numeri del rapporto che viene diffuso oggi, e che il Corriere e altri media internazionali anticipano, certificano quali sono le proporzioni in campo.