Apre il Salone del Mobile: l’ombra dei dazi di Trump
Milano – «Siamo qui a fare il nostro lavoro, sederci al tavolo per firmare contratti con tutto il mondo. La nostra filiera esporta più del 50% della produzione e gli Stati Uniti sono la seconda destinazione per i nostri prodotti, quindi i dazi rappresentano un problema per noi», Maria Porro, presidente del Salone del Mobile di Milano, ma anche di Assarredo, non nasconde la proccupazione delle aziende per l’incertezza generata dalle misure annunciate dal presidente Trump. Un’incertezza – scrive Il Sole 24 Ore – che offusca in parte la festa per l’inaugurazione, proprio oggi, del Salone del Mobile di Milano, che resterà in Fiera Milano a Rho fino a domenica 13 aprile, con 2.103 imprenditori da 37 Paesi. «Le aziende hanno bisogno nell’immediato di sostegno finanziario. Nel medio e lungo termine, certo lavoreremo per diversificare ulteriormente e consolidare i nostri mercati di riferimento, a cominciare dal Medio Oriente e siamo qui al Salone per questo. Ma oggi, nell’immediato, le imprese davvero hanno bisogno di sostegno, soprattutto quelle che hanno investito tanto negli Stati Uniti negli ultimi anni». La doccia fredda dei dazi, come l’ha definita il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, mette in discussione anche quel sentiment di ripresa con cui si era aperto l’anno: un +7,8% della produzione che aveva fatto ben sperare le imprese dell’arredamento dopo un 2024 chiusosi, per la filiera, con un calo del fatturato del 2,9% (a 51,7 miliardi di euro) e del 2,3% per il solo settore arredamento (27,5 miliardi di fatturato). Anche le esportazioni del mobile, sempre a gennaio, sono tornate positive (+4%), con il recupero dei Paesi Ue (+5,9%), ma anche del Regno Unito (+8,1%) e del Mercosur (+39,9%), mentre sono in flessione Stati Uniti (-2,7%) e Cina (-1,7%). E se le imprese presenti al Salone guardano a tutto il mondo (sono attesi visitatori professionali da 150 Paesi), a questo obiettivo ha lavorato il Salone stesso assieme a Ice agenzia, come ha ricordato il responsabile della Direzione centrale per i settori dell’export, Maurizio Forte: «In questi giorni arriveranno in fiera 150 buyer selezionati e quasi 200 giornalisti, da 50 Paesi, oltre la metà, con 27 delegazioni, arriva da mercati emergenti di Asia e Africa, a conferma della grande attenzione verso queste mete».