Procura e Inps fanno assumere quasi 50mila lavoratori della logistica
Milano – Come e quasi più dei sindacati, e di quelli dell’epoca in cui le organizzazioni dei lavoratori erano davvero forti nelle trattative con gli imprenditori: sono addirittura 49.000 i lavoratori, precedentemente «in balia delle società-serbatoio» di manodopera, che «sono stati stabilizzati» come ricaduta delle indagini sulle 19 società (da Dhl a Esselunga a Brt, ad esempio) indagate sinora dal pm milanese Paolo Storari sulla esternalizzazione dei servizi di logistica a finte cooperative in grado di offrire un costo del lavoro stracciato perché inadempienti rispetto agli obblighi di pagare le tasse all’Erario e versare i contributi all’Inps. Lo rivela Il Corriere Della Sera. Il dato sulle stabilizzazioni, ricavato dagli archivi del Ministero del Lavoro, è certificato e comunicato ora proprio dalla Direzione regionale Lombardia dell’Inps in un documento che «fotografa» questo particolare effetto dell’azione giudiziaria della Procura di Milano al 21 marzo, e che (accanto a quello invece già noto dei 552 milioni di euro versati dalle aziende indagate al Fisco) è agli atti dell’ennesimo provvedimento giudiziario di questo tipo eseguito oggi: e cioè il sequestro di 16 milioni e mezzo di euro (come profitto della contestata evasione dell’Iva nel 2019-2022) stavolta al gruppo dei supermercati Iperal, e di altri 16 milioni e mezzo alla multinazionale svizzera della logistica Kuehne+Nagel, 80.000 dipendenti e 1.300 siti in più di 100 Paesi, fondata in Germania nel 1890 come spedizioniere marittimo, e nota non solo agli economisti ma anche agli storici perché negli anni ’40 fu logisticamente importante per il nazismo nel garantire (specie da Olanda, Belgio e Francia) i trasporti dei beni saccheggiati agli ebrei perseguitati e deportati nei campi di concentramento.