Le proposte di associazioni, sindacati e cooperazione per la gestione dei beni confiscati

Le proposte di associazioni, sindacati e cooperazione per la gestione dei beni confiscati

Milano – Questa mattina si sono riuniti i rappresentanti regionali di Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, ACLI Lombardia, AGESCI, Alleanza della Cooperazione Lombarda (AGCI, ConfCooperative, Legacoop), ARCI, Avviso Pubblico, Caritas Ambrosiana, CGIL, CISL, Legambiente Lombardia, per un confronto sulle politiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati. L’incontro ha permesso di condividere i contenuti del nuovo report nazionale e di confermare il documento già sottoscritto prima di Natale 2024, arricchito oggi di nuove adesioni. Le realtà presenti hanno ribadito l’importanza di un dialogo strutturato con Regione Lombardia e altre istituzioni, anche alla luce dell’agenda elaborata da Libera in occasione del suo trentennale nel 2025. Le organizzazioni partecipanti chiedono alla Regione Lombardia di: Incrementare i fondi per il triennio 2025-2027, anche attraverso le risorse dei fondi di coesione della programmazione 2021-2027. Superare il limite di 150 mila euro di contributo per i Comuni, rendendo più graduali le quote massime riconosciute in base alla dimensione dell’ente locale e tutelando in particolare i piccoli Comuni. Semplificare le procedure per gli enti del terzo settore, facilitando l’accesso ai finanziamenti. Istituire un fondo specifico per il recupero di beni confiscati di grandi dimensioni, situati in Comuni con popolazione ridotta e minori capacità di spesa, per garantire progettualità sostenibili. Attivare la consultazione del terzo settore nell’aggiornamento del Piano strategico di legislatura per i beni confiscati, previsto entro il 30 aprile 2025. Prevedere misure concrete per le aziende sequestrate e confiscate, non solo percorsi formativi ma anche strumenti di accesso al credito e sostegno agli investimenti, per garantire continuità produttiva e tutela dell’occupazione. Tra le soluzioni proposte, la costituzione di cooperative di lavoratori, come già avvenuto in altre regioni. Potenziare la piattaforma regionale Viewer, favorendo il collegamento con l’Agenzia nazionale e gli enti locali, e coinvolgendo attivamente le comunità territoriali nei percorsi di riutilizzo sociale dei beni confiscati. L’incontro ha evidenziato la necessità di un’azione coordinata tra istituzioni, enti del terzo settore, sindacati e cooperative per rafforzare il contrasto alle mafie e rendere più efficace il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Nei prossimi mesi, il tavolo richiederà un confronto con Regione Lombardia e proseguirà il dialogo con altri soggetti istituzionali, con l’obiettivo di dare concretezza alle proposte emerse.