Regione Lombardia: ai comuni i beni confiscati alla mafia
Milano – Approvata all’unanimità dalla Commissione Speciale Antimafia anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità presieduta da Paola Pollini (Movimento 5Stelle) una proposta di Risoluzione sull’aggiornamento dei criteri per l’erogazione ai Comuni Lombardi di contributi in conto capitale a fondo perduto per il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Il fenomeno dei beni confiscati alla mafia ha assunto proporzioni rilevanti in Lombardia. A gennaio 2025 sul territorio lombardo sono ubicati complessivamente 2.616 beni confiscati alla criminalità organizzata di cui: – 1.380 beni sono già in carico a 220 Comuni – 1.236 beni ubicati in 217 Comuni sono ancora in gestione all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). La maggior parte dei beni confiscati si trova nella Provincia di Milano, seguita dalle province di Brescia, Monza e Brianza, Como, Lecco e Pavia, con presenze minoritarie nelle altre province lombarde. Nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione sono emerse difficoltà a reperire risorse da parte degli enti locali di piccole e medie dimensioni poiché la soglia massima di cofinanziamento regionale dal precedente 90% è passata al 50%. Una della criticità riscontrate più frequentemente nel processo di destinazione dei beni immobili agli enti locali è la carenza di risorse finanziarie necessarie per gli interventi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione, soprattutto quando gli immobili versano in uno stato manutentivo non ottimale. Il documento impegna perciò la Giunta regionale a rivedere i criteri per l’erogazione dei contributi regionali per il recupero dei beni confiscati tenendo presenti le proposte emerse dagli stakeholder istituzionali e del terzo settore lombardo durante il percorso di approfondimento sulla tematica dei beni confiscati alla criminalità organizzata svolto dalla Commissione. La Commissione chiede di valutare la rimodulazione dei parametri per i contributi in conto capitale a fondo perduto per i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, al fine di aumentare le soglie di cofinanziamento previsto per i singoli progetti. Si propone inoltre di valutare la possibilità di applicare gli istituti della cosiddetta programmazione negoziata, disciplinata dalla legge regionale 19/2019, per la riqualificazione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Viene suggerita infine l’introduzione di forme di premialità per i progetti di riutilizzo sociale nei bandi di finanziamento che facciano leva sull’aggregazione di soggetti per la gestione sovracomunale del bene destinato.