La Banca europea dell’idrogeno

La Banca europea dell’idrogeno

Milano – Per quanto ancora considerato di nicchia, il mercato dell’idrogeno verde sta crescendo lentamente anche in Italia e diverse aziende si stanno affacciando a questa fonte rinnovabile. Uno dei problemi del settore, però, riguarda la difficoltà di reperire fondi e finanziamenti che rendano sostenibile economicamente un investimento in questo senso. Tra i vari a strumenti a disposizione, quello più importante e impattante per le imprese italiane è senza dubbio la Banca europea dell’idrogeno, uno strumento finanziario creato da Bruxelles proprio per accelerare lo sviluppo di un’intera catena del valore dell’idrogeno in Europa. L’Ue ha definito 4 pilastri di azione, ma non mancano i problemi. Nel 2022, la Commissione ha lanciato la Banca europea dell’idrogeno per creare investimenti e opportunità commerciali per la produzione europea e globale di idrogeno rinnovabile. Uno strumento finanziario, non un luogo fisico, gestito internamente dalla Commissione europea. L’obiettivo principale è sbloccare gli investimenti privati nelle catene del valore dell’idrogeno, sia all’interno dell’Ue che a livello globale, collegando l’offerta di energia rinnovabile alla domanda europea. Ma tra gli scopi c’è anche quello di creare nuovi posti di lavoro e migliorare il coordinamento degli strumenti di sostegno esistenti dell’Ue e dei suoi Paesi membri, compresa l’assistenza tecnica e il supporto agli investimenti all’interno e all’esterno dell’Unione. La Banca viene supportata da partenariati sull’idrogeno verde che hanno lo scopo di facilitare la promozione dell’importazione di idrogeno green da Paesi extra-Ue, per decarbonizzazione e raggiungere quanto più possibile gli obiettivi del Green Deal: in particolare, devono trovare condizioni di parità tra la produzione Ue e le importazioni dai Paesi extra-Ue