Strage di Calenzano: le vittime sono cinque
Firenze – Sale a 5 morti il bilancio della strage sul lavoro avvenuta ieri a Calenzano, alle porte di Firenze. Erano le 10.19 di lunedì 9 dicembre quando un’esplosione ha investito l’area di carico del deposito di carburanti dell’Eni. Questa mattina, dopo la ripresa delle ricerche, sono stati trovati i corpi dei tre dispersi. Quale che ora dopo è stato rinvenuto anche il corpo dell’ultima persona data per dispersa. Salgono così a cinque le vittime accertate. Da quanto appreso sarebbero stati ritrovati nell’area della pensilina dell’area di carico. Il bilancio aggiornato di questa tragedia, dopo il ritrovamento questa mattina dei 3 dispersi, è di cinque operai morti e nove feriti, di cui due in modo grave. Nella serata di ieri è stato identificato il corpo di una delle vittime: si tratta di Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato e originario di Napoli. Forse l’altra vittima, sessantenne, era invece di Bientina, una cittadina del Pisano. Gli altri quattro nominativi dei “visitatori” protocollati all’ingresso del sito Eni ieri e di cui non si sono avute più notizie, secondo quanto riportano oggi i giornali sono: Carmelo Corso, altro autista 57enne, originario di Catania viveva a Calenzano; Davide Baronti, 49 anni, autista nato ad Angera (Novara), residente in Toscana; infine Gerardo Pepe e Cirielli, entrambi di 46 anni e originari della Lucania. Tutti gli operai stavano guidando le autocisterne al momento dell’incidente. Le persone rimaste ferite nell’esplosione sarebbero nove, portate in ospedale con mezzi del 118. Un’altra 20ina di persone, lievemente ferite, si sono invece recate autonomamente in ospedale. Stando alle prime informazioni, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani ha riferito che “l’esplosione è avvenuta ad una pensilina mentre si caricavano le autocisterne”, aggiungendo che “le persone decedute sono quelle che con le autocisterne erano nella pensilina”. Sulla vicenda la procura di Prato ha aperto un’inchiesta “per appurare eventuali responsabilità” e alcuni testimoni che erano sul posto vengono ascoltati in queste ore. “Ho visto una scena impressionante, c’è una distruzione totale. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev’essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile”, ha commentato il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani appena giunto sul posto. Dopo le prime ore di apprensione per possibili rischi sulla qualità dell’aria, Arpat ha comunicato che non ci sono rischi per la salute causati dall’incendio.