Lo sciopero generale contro la manovra

Lo sciopero generale contro la manovra

Milano – Mezzo milione di persone nelle piazze – secondo Il Corriere Della Sera – un’adesione complessiva del 70%, con punte molto alte nel settore metalmeccanico (l’85% alla Ducati di Bologna; 75% per la Brembo di Bergamo e Acciaierie Italia di Genova; il 79% alla Ariston di Ancona; l’85% alla Marcegaglia di Mantova; il 74% alla Bosch di Bari; il 90% alla Electrolux di Pordenone e il 95% alla Ast di Terni), in quello agroalimentare (100% all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma; l’85% alla Orogel surgelati di Forlì Cesena e alla Ferrarelle in Valle Camonica), nella chimica e nel tessile (95% Isab di Siracusa; 90% Pirelli di Settimo Torinese; 90% Loro Piana di Vercelli), nel settore edile (90% Italcementi di Brescia; 100% alla D’Agostino Costruzioni) e infine dei corrieri (80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia). Ma anche nei teatri: a Milano sono stati annullati un concerto alla Scala e uno spettacolo al Piccolo. Più basse le adesioni nei trasporti, precettati dal ministero per 4 ore (in media al 70%) e del tutto irrilevanti nella scuola (al 6% secondo il governo, una percentuale calcolata però solo sul 57% delle scuole che hanno trasmesso i dati, presumibilmente perché erano quelle rimaste aperte). È il bilancio dello sciopero generale di 8 ore convocato da Cgil e Uil, con l’adesione dei sindacati di base (ma senza la Cisl), contro la manovra economica del governo, che i rappresentanti dei lavoratori ritengono «inadeguata a risolvere i problemi del Paese». Cgil e Uil chiedono di aumentare il potere d’acquisto di salari e pensioni erosi dall’inflazione e più fondi per sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.